All'interno di un volume che vuole offrire un'approssimazione al tema della violenza di genere negli ultimi quarant'anni dell' America latina, l’autrice, nel suo saggio, analizza il caso peruviano nel periodo compreso tra il 1980 e il 2000, conosciuto come il “ventennio dell’orrore”. Ricostruisce come, durante il conflitto armato interno, le responsabilità delle violenze sessuali e degli stupri di massa sono variamente distribuite tra tutti i protagonisti: Forze armate, forze di sicurezza, gruppi paramilitari, gruppi guerriglieri, gruppi di autodifesa cittadini e rurali mentre le vittime costituiscono un ampio ventaglio: donne militanti e leader dei movimenti popolari, mogli, madri e sorelle lontane da un qualsiasi impegno politico, contadine quechua analfabete, adolescenti e vecchie. Sottolinea come, a seconda delle circostanze, dei momenti e dei luoghi in cui si realizzano, dei responsabili e delle vittime, le violenze acquistano significati diversi e rendono difficile qualsiasi tentativo di generalizzazione.
Stabili, M.R. (2009). La Pachamama violata.Stupri di massa nel conflitto armato interno peruviano (1980-2000). In STABILI M (a cura di), Violenze di genere. Storie e memorie nell' America Latina di fine novecento (pp. 115-151). NAPOLI : La Nuova Cultura.
La Pachamama violata.Stupri di massa nel conflitto armato interno peruviano (1980-2000)
STABILI, Maria Rosaria
2009-01-01
Abstract
All'interno di un volume che vuole offrire un'approssimazione al tema della violenza di genere negli ultimi quarant'anni dell' America latina, l’autrice, nel suo saggio, analizza il caso peruviano nel periodo compreso tra il 1980 e il 2000, conosciuto come il “ventennio dell’orrore”. Ricostruisce come, durante il conflitto armato interno, le responsabilità delle violenze sessuali e degli stupri di massa sono variamente distribuite tra tutti i protagonisti: Forze armate, forze di sicurezza, gruppi paramilitari, gruppi guerriglieri, gruppi di autodifesa cittadini e rurali mentre le vittime costituiscono un ampio ventaglio: donne militanti e leader dei movimenti popolari, mogli, madri e sorelle lontane da un qualsiasi impegno politico, contadine quechua analfabete, adolescenti e vecchie. Sottolinea come, a seconda delle circostanze, dei momenti e dei luoghi in cui si realizzano, dei responsabili e delle vittime, le violenze acquistano significati diversi e rendono difficile qualsiasi tentativo di generalizzazione.I documenti in IRIS sono protetti da copyright e tutti i diritti sono riservati, salvo diversa indicazione.