Il testo si propone di presentare la peculiare interpretazione che Mário de Sá-Carneiro diede del Modernismo portoghese, analizzando l’intera opera del poeta di “Dispersão” – dai primi racconti riuniti nel 1911 nel volume “Princípio” fino agli “Indícios de Oiro”, la raccolta poetica postuma in parte organizzata da Fernando Pessoa e pubblicata da Presença nel 1937. L’analisi dei testi non può prescindere dallo stretto rapporto di discepolato, documentato dall’epistolario sacarneriano, che univa Mário de Sá-Carneiro al maestro Fernando Pessoa e che David Mourão-Ferreira ha brillantemente presentato attraverso le figure di Icaro e Dedalo. Tuttavia, in questo studio ci si propone soprattutto di mettere in evidenza la caparbietà con cui Sá-Carneiro sempre difese, anche dopo aver apparentemente accettato le critiche mosse ad alcune sue composizioni da Fernando Pessoa, ogni suo testo, rielaborandolo e riformulandolo per pubblicarlo comunque in seguito in una nuova veste. Da questo punto di vista, Mário de Sá-Carneiro appare sempre deciso a salvare la “bellezza” dei suoi componimenti dalla condanna a rimanere inediti, pur riconoscendo che la bellezza di tali testi è una “bellezza sbagliata”. Il testo è riconducibile alla Disciplina Literature (Area 10)
DE MARCHIS, G. (2011). Mário de Sá-Carneiro: Modernism Achieved by Means of Wrong Beauty. In DIX S. - PIZARRO J. (a cura di), Portuguese Modernisms. Multiple Perspectives on Literature and the Visual Arts (pp. 42-54). OXFORD : Legenda.
Mário de Sá-Carneiro: Modernism Achieved by Means of Wrong Beauty
DE MARCHIS, GIORGIO
2011-01-01
Abstract
Il testo si propone di presentare la peculiare interpretazione che Mário de Sá-Carneiro diede del Modernismo portoghese, analizzando l’intera opera del poeta di “Dispersão” – dai primi racconti riuniti nel 1911 nel volume “Princípio” fino agli “Indícios de Oiro”, la raccolta poetica postuma in parte organizzata da Fernando Pessoa e pubblicata da Presença nel 1937. L’analisi dei testi non può prescindere dallo stretto rapporto di discepolato, documentato dall’epistolario sacarneriano, che univa Mário de Sá-Carneiro al maestro Fernando Pessoa e che David Mourão-Ferreira ha brillantemente presentato attraverso le figure di Icaro e Dedalo. Tuttavia, in questo studio ci si propone soprattutto di mettere in evidenza la caparbietà con cui Sá-Carneiro sempre difese, anche dopo aver apparentemente accettato le critiche mosse ad alcune sue composizioni da Fernando Pessoa, ogni suo testo, rielaborandolo e riformulandolo per pubblicarlo comunque in seguito in una nuova veste. Da questo punto di vista, Mário de Sá-Carneiro appare sempre deciso a salvare la “bellezza” dei suoi componimenti dalla condanna a rimanere inediti, pur riconoscendo che la bellezza di tali testi è una “bellezza sbagliata”. Il testo è riconducibile alla Disciplina Literature (Area 10)I documenti in IRIS sono protetti da copyright e tutti i diritti sono riservati, salvo diversa indicazione.