Nell’aprile 1453 Maometto II, forte di un esercito sterminato e della più avanzata tecnologia dell'epoca, cinge d'assedio Costantinopoli, protetta da poche migliaia di difensori (stretti intorno all'imperatore Costantino XI e all'enigmatico condottiero genovese Giovanni Giustiniani Longo), trincerati dietro mura gloriose ma vetuste. La resistenza tuttavia dura oltre un mese e l’ultimo attacco ottomano sta per essere respinto quando l'inesplicato allontanamento dagli spalti di Giustiniano Longo provoca la capitolazione della Città. La caduta di Costantinopoli suscita un vero proprio trauma nell'élite intellettuale e politica d'Occidente e scatena ambiziosi progetti di spedizioni antiturche.
Ronchey, S. (2011). La caduta di Costantinopoli, 32-35.
La caduta di Costantinopoli
RONCHEY, SILVIA
2011-01-01
Abstract
Nell’aprile 1453 Maometto II, forte di un esercito sterminato e della più avanzata tecnologia dell'epoca, cinge d'assedio Costantinopoli, protetta da poche migliaia di difensori (stretti intorno all'imperatore Costantino XI e all'enigmatico condottiero genovese Giovanni Giustiniani Longo), trincerati dietro mura gloriose ma vetuste. La resistenza tuttavia dura oltre un mese e l’ultimo attacco ottomano sta per essere respinto quando l'inesplicato allontanamento dagli spalti di Giustiniano Longo provoca la capitolazione della Città. La caduta di Costantinopoli suscita un vero proprio trauma nell'élite intellettuale e politica d'Occidente e scatena ambiziosi progetti di spedizioni antiturche.I documenti in IRIS sono protetti da copyright e tutti i diritti sono riservati, salvo diversa indicazione.