I più recenti restauri, con l'uso del laser, in un cubicolo delle catacombe romane di S. Tecla, hanno rivelato una decorazione ad affresco estremamente interessante ed hanno permesso scoperte di certa rilevanza iconografica e storico-religiosa. Il programma decorativo mostra due fasi: una riferibile alla tarda età costantiniana ed una collocabile alla fine del IV secolo. La maggior parte delle scene recupera il più corrente repertorio biblico (Daniele tra i leoni, il paralitico, il buon pastore, il collegio apostolico, la resurrezione di Lazzaro, Cristo maestro, il miracolo della fonte, la storia di Giona, il sacrificio di Isacco, l'adorazione dei magi) ed il ritratto della defunta con la figlia orante tra Pietro e Paolo. La grande novità proviene dal soffitto decorato con un complesso cassettonato variopinto, in cui si incastonano, oltre all'immagine del buon pastore, quattro clipei con le più antiche "icone" a mezzo busto di Pietro, Paolo, Giovanni e Andrea. Le quattro immagini rappresentano, presumibilmente, la testimonianza di una forma di culto per i quattro apostoli da parte di una committenza sensibile alla genesi e allo sviluppo di una devozione per gli apostoli e per le loro reliquie, sulla scia di una venerazione avviata da Costantino, con la creazione del sacrario apostolico a Costantinopoli.
Bisconti, F. (2010). Il cubicolo degli apostoli a S. Tecla. Un complesso iconografico tra arte funeraria e decorazione monumentale. In B. Mazzei (a cura di), Il cubicolo degli apostoli nelle catacombe romane di S. Tecla. Cronaca di una scoperta (pp. 185-230). CITTÀ DEL VATICANO : Pontificia Commissione di Archeologia Sacra.
Il cubicolo degli apostoli a S. Tecla. Un complesso iconografico tra arte funeraria e decorazione monumentale
BISCONTI, FABRIZIO
2010-01-01
Abstract
I più recenti restauri, con l'uso del laser, in un cubicolo delle catacombe romane di S. Tecla, hanno rivelato una decorazione ad affresco estremamente interessante ed hanno permesso scoperte di certa rilevanza iconografica e storico-religiosa. Il programma decorativo mostra due fasi: una riferibile alla tarda età costantiniana ed una collocabile alla fine del IV secolo. La maggior parte delle scene recupera il più corrente repertorio biblico (Daniele tra i leoni, il paralitico, il buon pastore, il collegio apostolico, la resurrezione di Lazzaro, Cristo maestro, il miracolo della fonte, la storia di Giona, il sacrificio di Isacco, l'adorazione dei magi) ed il ritratto della defunta con la figlia orante tra Pietro e Paolo. La grande novità proviene dal soffitto decorato con un complesso cassettonato variopinto, in cui si incastonano, oltre all'immagine del buon pastore, quattro clipei con le più antiche "icone" a mezzo busto di Pietro, Paolo, Giovanni e Andrea. Le quattro immagini rappresentano, presumibilmente, la testimonianza di una forma di culto per i quattro apostoli da parte di una committenza sensibile alla genesi e allo sviluppo di una devozione per gli apostoli e per le loro reliquie, sulla scia di una venerazione avviata da Costantino, con la creazione del sacrario apostolico a Costantinopoli.I documenti in IRIS sono protetti da copyright e tutti i diritti sono riservati, salvo diversa indicazione.