Nell'articolo, presentato come relazione durante il XIV Congresso Internazionale degli Slavisti (Ohrid, 10-16 settembre 2008) – il più rappresentativo incontro scientifico della Slavistica mondiale, si sottopongono a una nuova lettura analitica i brani delle vite di Cirillo e Metodio con lo scopo di precisare il loro valore come fonti storiche stabilendo cosa esattamente comunicano. Il risultato dell'analisi suggerisce un atteggiamento molto attento nell'uso dei due testi come fonti e suggerisce la necessità di rivedere alcuni punti delle esistenti ricostruzioni dell'attività traduttoria di Cirillo e Metodio. Un confronto con la terminologia bizantina nell'uso durante i secoli XI-X suggerisce, inoltre, la necessità di rivedere le affermazioni che s. Metodio avrebbe tradotto dal greco in slavo antico la raccolta giuridica detta Nomocanone: termine che nella tradizione greca compare solo nell'undicesimo secolo. Quest'ultima constatazione mette in dubbio la possibilità che la Vita di Metodio sia scritta così, come la si trova nella tradizione manoscritta, verso la fine del IX sec., come viene comunemente accettato.
Stantchev, K.S. (2008). O perevodčeskoj dejatel'nosti Konstantina-Kirilla I Mefodija v svete interpretazii dvuch svedenij ich prostrannych zhitij [trad.: Dell'attviità traduttoria di Costantino-Cirillo e Metodio alla luce dell'interpretazione di due notizie delle loro Vite]. In S.G. A. Alberti (a cura di), Contributi italiani al XIV Congresso Internazionale degli Slavisti (Ohrid, 10-16 settembre 2008) (pp. 83-100). FIRENZE : Firenze University Press.
O perevodčeskoj dejatel'nosti Konstantina-Kirilla I Mefodija v svete interpretazii dvuch svedenij ich prostrannych zhitij [trad.: Dell'attviità traduttoria di Costantino-Cirillo e Metodio alla luce dell'interpretazione di due notizie delle loro Vite]
STANTCHEV, Krassimir Stefanov
2008-01-01
Abstract
Nell'articolo, presentato come relazione durante il XIV Congresso Internazionale degli Slavisti (Ohrid, 10-16 settembre 2008) – il più rappresentativo incontro scientifico della Slavistica mondiale, si sottopongono a una nuova lettura analitica i brani delle vite di Cirillo e Metodio con lo scopo di precisare il loro valore come fonti storiche stabilendo cosa esattamente comunicano. Il risultato dell'analisi suggerisce un atteggiamento molto attento nell'uso dei due testi come fonti e suggerisce la necessità di rivedere alcuni punti delle esistenti ricostruzioni dell'attività traduttoria di Cirillo e Metodio. Un confronto con la terminologia bizantina nell'uso durante i secoli XI-X suggerisce, inoltre, la necessità di rivedere le affermazioni che s. Metodio avrebbe tradotto dal greco in slavo antico la raccolta giuridica detta Nomocanone: termine che nella tradizione greca compare solo nell'undicesimo secolo. Quest'ultima constatazione mette in dubbio la possibilità che la Vita di Metodio sia scritta così, come la si trova nella tradizione manoscritta, verso la fine del IX sec., come viene comunemente accettato.I documenti in IRIS sono protetti da copyright e tutti i diritti sono riservati, salvo diversa indicazione.