La piana di Castel di Sangro, ubicata sul margine orientale del Parco Nazionale d’Abruzzo, costituisce una piccola unità idrogeologica. La coltre alluvionale di fondovalle, costituita da ciottoli, sabbie e ghiaie e potente una ventina di metri, ospita un acquifero di tipo libero esteso circa 14 Km2, che è limitato alla base e lateralmente da depositi argilloso-marnosi a bassissima permeabilità.Questo acquifero è abbondantemente ricaricato, oltre che dalle precipitazioni, anche dal fatto che nella depressione alluvionale si versano tre corsi d’acqua perenni: il Fiume Sangro e i torrenti Rio Torto e Fittola. I regimi di questi corsi d’acqua sono ben conosciuti in quanto essi sono monitorati da tre stazioni idrometrografiche. I rapporti falda fiume ed i livelli di saturazione dell’acquifero sono stati definiti quantitativamente grazie a campagne di rilevamento in alveo e dei livelli e in falda che si sono protratte per 13 mesi, dall’agosto del 1983 all’agosto 1994. Ciò ha permesso di definire la variazione del volume immagazzinato nel corso delle stagioni, e di mettere in luce che il Fiume Sangro, attraverso perdite di subalveo, alimenta il Torrente Fittola con un flusso di almeno 1 m3/s. Tuttavia la regimazione delle acque del Sangro e del Rio Torto, operata dall’Enel, fa sì che nei mesi secchi la portata del fiume principale, per alcune ore del giorno scenda a poche centinaia di litri secondo. Nella nota vengono analizzati, inoltre, gli effetti che alcuni centri di prelievo, ubicati nella piana, determinano sulla falda e sulle portate dei corsi d’acqua. Vengono esposte alcune riflessioni sulla situazione ambientale e sulla necessità di mutare la gestione delle

Capelli, G., Farina, P., Mazza, R. (1998). Le risorse idriche della piana di Castel di Sangro. In ALDO DI BENEDETTO (a cura di), Le nuove sorgenti. Risorse idriche e aree protette (pp. 141-189). ROMA : Ente Autonomo Parco Nazionale d'Abruzzo.

Le risorse idriche della piana di Castel di Sangro

CAPELLI, Giuseppe;
1998-01-01

Abstract

La piana di Castel di Sangro, ubicata sul margine orientale del Parco Nazionale d’Abruzzo, costituisce una piccola unità idrogeologica. La coltre alluvionale di fondovalle, costituita da ciottoli, sabbie e ghiaie e potente una ventina di metri, ospita un acquifero di tipo libero esteso circa 14 Km2, che è limitato alla base e lateralmente da depositi argilloso-marnosi a bassissima permeabilità.Questo acquifero è abbondantemente ricaricato, oltre che dalle precipitazioni, anche dal fatto che nella depressione alluvionale si versano tre corsi d’acqua perenni: il Fiume Sangro e i torrenti Rio Torto e Fittola. I regimi di questi corsi d’acqua sono ben conosciuti in quanto essi sono monitorati da tre stazioni idrometrografiche. I rapporti falda fiume ed i livelli di saturazione dell’acquifero sono stati definiti quantitativamente grazie a campagne di rilevamento in alveo e dei livelli e in falda che si sono protratte per 13 mesi, dall’agosto del 1983 all’agosto 1994. Ciò ha permesso di definire la variazione del volume immagazzinato nel corso delle stagioni, e di mettere in luce che il Fiume Sangro, attraverso perdite di subalveo, alimenta il Torrente Fittola con un flusso di almeno 1 m3/s. Tuttavia la regimazione delle acque del Sangro e del Rio Torto, operata dall’Enel, fa sì che nei mesi secchi la portata del fiume principale, per alcune ore del giorno scenda a poche centinaia di litri secondo. Nella nota vengono analizzati, inoltre, gli effetti che alcuni centri di prelievo, ubicati nella piana, determinano sulla falda e sulle portate dei corsi d’acqua. Vengono esposte alcune riflessioni sulla situazione ambientale e sulla necessità di mutare la gestione delle
1998
Capelli, G., Farina, P., Mazza, R. (1998). Le risorse idriche della piana di Castel di Sangro. In ALDO DI BENEDETTO (a cura di), Le nuove sorgenti. Risorse idriche e aree protette (pp. 141-189). ROMA : Ente Autonomo Parco Nazionale d'Abruzzo.
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