Il saggio prende le mosse dal gioco evocativo offerto nel sonetto Li bbattesimi de l’anticajje, in cui Belli associa il toponimo della tradizione classica Colosseo, nella forma Culiseo con chiusura delle vocali in protonia, all’irriverente accezione di ‘deretano’. Il ludismo costituisce un caso esemplare di toponomastica allusiva che trae la sua origine dal fenomeno della traslazione semantica. Il nome popolare dell’anfiteatro Flavio si lega già in epoca medievale all’ampliamento di significato con passaggio da nome proprio a nome comune, sebbene, inizialmente, con l’assunzione di accezioni non lontane da quella primaria. Il notevole spostamento semantico che collega il toponimo cittadino a un concetto osceno è determinato da una relazione di tipo fonetico–trasparente che fa perno su un nome “parlante” predisposto all’allusione. L’abbinamento non è peregrino nella letteratura e nella cultura popolare italiane e in area romana si mantiene vitale anche dopo il Belli.
Consales, I. (2011). La Scittà eterna nei sonetti di Belli. Cenni sull’onomastica allusiva, in Belli e l’archeologia. Atti delle Giornate di Studio (Roma, 4–5 dicembre 2009), a cura di I. Consales, G. Scalessa, Roma: Aracne, 2011, pp. 255-266. ISBN: 978-88-548-4058-4. In G.S. I. Consales (a cura di), Belli e l’archeologia. Atti delle Giornate di Studio (Roma, 4–5 dicembre 2009) (pp. 255-266). ROMA : Aracne.
La Scittà eterna nei sonetti di Belli. Cenni sull’onomastica allusiva, in Belli e l’archeologia. Atti delle Giornate di Studio (Roma, 4–5 dicembre 2009), a cura di I. Consales, G. Scalessa, Roma: Aracne, 2011, pp. 255-266. ISBN: 978-88-548-4058-4
CONSALES, ILDE
2011-01-01
Abstract
Il saggio prende le mosse dal gioco evocativo offerto nel sonetto Li bbattesimi de l’anticajje, in cui Belli associa il toponimo della tradizione classica Colosseo, nella forma Culiseo con chiusura delle vocali in protonia, all’irriverente accezione di ‘deretano’. Il ludismo costituisce un caso esemplare di toponomastica allusiva che trae la sua origine dal fenomeno della traslazione semantica. Il nome popolare dell’anfiteatro Flavio si lega già in epoca medievale all’ampliamento di significato con passaggio da nome proprio a nome comune, sebbene, inizialmente, con l’assunzione di accezioni non lontane da quella primaria. Il notevole spostamento semantico che collega il toponimo cittadino a un concetto osceno è determinato da una relazione di tipo fonetico–trasparente che fa perno su un nome “parlante” predisposto all’allusione. L’abbinamento non è peregrino nella letteratura e nella cultura popolare italiane e in area romana si mantiene vitale anche dopo il Belli.I documenti in IRIS sono protetti da copyright e tutti i diritti sono riservati, salvo diversa indicazione.