Il luogo in cui si situano o da cui prendono spunto le riflessioni di questo saggio è il Mediterraneo, spazio reale e simbolico di conflitti e dialoghi, che sono stati prodotti nel passato remoto ma che si perpetuano ancora oggi. Le barche cariche di donne e uomini disperati, che sfuggono alla miseria e alla violenza del loro Paese e approdano continuamente sulle coste della Sicilia e del Mediterraneo, ripropongono lo scandalo di un dialogo che non è solo ignorato ma ostacolato. Si è spesso descritto il Mediterraneo, come un mare ‘rosso di sangue’, a motivo delle guerre che nella storia passata si sono qui combattute e dei morti il cui ricordo sembra commuoverci ancora. Ma il Mediterraneo è un mare di sangue, che si alimenta ancora oggi dei corpi senza vita di donne e uomini del nostro tempo. La tesi del saggio è che il dialogo sia non solo possibile e necessario ma urgente. Si percorrono e ipotizzano “le vie del dialogo” per coloro che intendono “costruire ponti nella diversità”. Particolare attenzione è dedicata ai protagonisti del dialogo; le donne delle culture religiose e gli adolescenti e i giovani del Mediterraneo.
Canta, C. (2010). Il Mediterraneo: la mission del dialogo. In CANTA CARMELINA CHIARA (a cura di), Seminare il dialogo. Persone e trame del Mediterraneo (pp. 19-44). ROMA : Aracne.
Il Mediterraneo: la mission del dialogo
CANTA, CARMELINA
2010-01-01
Abstract
Il luogo in cui si situano o da cui prendono spunto le riflessioni di questo saggio è il Mediterraneo, spazio reale e simbolico di conflitti e dialoghi, che sono stati prodotti nel passato remoto ma che si perpetuano ancora oggi. Le barche cariche di donne e uomini disperati, che sfuggono alla miseria e alla violenza del loro Paese e approdano continuamente sulle coste della Sicilia e del Mediterraneo, ripropongono lo scandalo di un dialogo che non è solo ignorato ma ostacolato. Si è spesso descritto il Mediterraneo, come un mare ‘rosso di sangue’, a motivo delle guerre che nella storia passata si sono qui combattute e dei morti il cui ricordo sembra commuoverci ancora. Ma il Mediterraneo è un mare di sangue, che si alimenta ancora oggi dei corpi senza vita di donne e uomini del nostro tempo. La tesi del saggio è che il dialogo sia non solo possibile e necessario ma urgente. Si percorrono e ipotizzano “le vie del dialogo” per coloro che intendono “costruire ponti nella diversità”. Particolare attenzione è dedicata ai protagonisti del dialogo; le donne delle culture religiose e gli adolescenti e i giovani del Mediterraneo.I documenti in IRIS sono protetti da copyright e tutti i diritti sono riservati, salvo diversa indicazione.