I processi di integrazione sopranazionale si trovano oggi sempre di più a dover fare i conti con la rilevanza acquisita dalla differenza culturale e dalle rivendicazioni ad essa connesse; rilevanza accresciutasi in seguito a una delle manifestazioni della più recente fase di globalizzazione: l’immigrazione dai paesi del Sud del mondo e dalle semi-periferie. L’ingente flusso migratorio verso l’Europa ha ulteriormente concentrato l’attenzione della politica e la riflessione delle scienze sociali su una pluralità di (relativamente) nuovi attori con caratteristiche specifiche da analizzare, al fine di valutare quali eventuali difficoltà possano porre alla pacifica convivenza nelle società di arrivo locali, nazionali, transnazionali ed in quella europea in formazione. Le politiche pubbliche di integrazione, a qualunque livello siano chiamate ad agire, necessiterebbero preliminarmente di una conoscenza approfondita dei soggetti a cui si rivolgono; in queste pagine si intende prenderne in considerazione uno, oggi tra i più discussi anche a causa degli accadimenti internazionali di questi ultimi anni, l’attore islamico – che tra l’altro, data la sua natura ummica, la sua diffusione e dimensione europea e date le diverse somiglianze che presenta nelle sue differenti manifestazioni nelle società europee, è di per sé sopranazionale. Si proverà a fornire un resoconto dei caratteri della presenza musulmana – legati anche alla “fase migratoria” da quest’ultima attraversata – in uno degli Stati in cui le conoscenze e le ricerche sull’argomento sono meno diffuse e meno approfondite rispetto ai paesi di più antica immigrazione: l’Italia. Nonostante una certa convergenza dei risultati delle ricerche empiriche, il dibattito scientifico sulla presenza musulmana in Italia (ed in Europa) non trova altrettanta concordia nelle valutazioni degli studiosi, che ci permettono di immaginarci alternativamente o come prossimi al rischio di uno scontro di culture o come di fronte a una sfida, difficile (ad esempio a causa del terrorismo), per il progresso della qualità democratica.

Spreafico, A. (2006). Euroislam ed integrazione: il caso dei musulmani in Italia. In Foradori P e Scartezzini R (a cura di), Globalizzazione e processi di integrazione sopranazionale: l’Europa e il mondo (pp. 97-128). SOVERIA MANNELLI : Rubbettino.

Euroislam ed integrazione: il caso dei musulmani in Italia

SPREAFICO, ANDREA
2006-01-01

Abstract

I processi di integrazione sopranazionale si trovano oggi sempre di più a dover fare i conti con la rilevanza acquisita dalla differenza culturale e dalle rivendicazioni ad essa connesse; rilevanza accresciutasi in seguito a una delle manifestazioni della più recente fase di globalizzazione: l’immigrazione dai paesi del Sud del mondo e dalle semi-periferie. L’ingente flusso migratorio verso l’Europa ha ulteriormente concentrato l’attenzione della politica e la riflessione delle scienze sociali su una pluralità di (relativamente) nuovi attori con caratteristiche specifiche da analizzare, al fine di valutare quali eventuali difficoltà possano porre alla pacifica convivenza nelle società di arrivo locali, nazionali, transnazionali ed in quella europea in formazione. Le politiche pubbliche di integrazione, a qualunque livello siano chiamate ad agire, necessiterebbero preliminarmente di una conoscenza approfondita dei soggetti a cui si rivolgono; in queste pagine si intende prenderne in considerazione uno, oggi tra i più discussi anche a causa degli accadimenti internazionali di questi ultimi anni, l’attore islamico – che tra l’altro, data la sua natura ummica, la sua diffusione e dimensione europea e date le diverse somiglianze che presenta nelle sue differenti manifestazioni nelle società europee, è di per sé sopranazionale. Si proverà a fornire un resoconto dei caratteri della presenza musulmana – legati anche alla “fase migratoria” da quest’ultima attraversata – in uno degli Stati in cui le conoscenze e le ricerche sull’argomento sono meno diffuse e meno approfondite rispetto ai paesi di più antica immigrazione: l’Italia. Nonostante una certa convergenza dei risultati delle ricerche empiriche, il dibattito scientifico sulla presenza musulmana in Italia (ed in Europa) non trova altrettanta concordia nelle valutazioni degli studiosi, che ci permettono di immaginarci alternativamente o come prossimi al rischio di uno scontro di culture o come di fronte a una sfida, difficile (ad esempio a causa del terrorismo), per il progresso della qualità democratica.
2006
88-498-1467-4
Spreafico, A. (2006). Euroislam ed integrazione: il caso dei musulmani in Italia. In Foradori P e Scartezzini R (a cura di), Globalizzazione e processi di integrazione sopranazionale: l’Europa e il mondo (pp. 97-128). SOVERIA MANNELLI : Rubbettino.
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