PICS –Public Identity and Common Space - è una piattaforma di ricerca e azione nata su iniziativa dei ricercatori di Roma e dedicata alla verifica diretta e sperimentale di alcune delle ipotesi proposte da LUS (Living Urban Scape, progetto di ricerca nazionale che si propone di esplorare nuove forme di progetto, di azione e di vita negli spazi aperti pubblici, finanziato dal Ministero dell’Università e della Ricerca, tramite un bando FIRB) per rinnovare di funzione e di senso i paesaggi dell’abitare pubblico romano. PICS si muove su un doppio registro: l’azione, che quasi istantaneamente si confronta con la trasformazione fisica e semantica dei luoghi indagati; la riflessione sulle implicazioni metodologiche che la ricerca operante comporta sul pensiero e sulla prassi del progetto del paesaggio urbano. A questo secondo registro si riferisce la giornata di studi PICS – Città pubblica/Paesaggi Comuni –, di cui questo volume raccoglie gli atti, volta al racconto di situazioni, progetti e procedure utili a orientare progettisti, tecnici, funzionari e abitanti ai fini di migliorare la vivibilità delle periferie residenziali attraverso azioni sugli spazi aperti. La rigenerazione degli spazi aperti può rappresentare il primo passo di una strategia di recupero che integri le componenti fisiche, spaziali, ambientali con quelle sociali e comportamentali, in quanto risorse preziose per la coesione sociale, per costruire comunità più solide e più consapevoli del valore civico del vivere insieme. In particolare gli spazi aperti dei quartieri ERP, spesso situati ai margini peri-urbani o rur-urbani, sono sede di passaggi osmotici tra paesaggi differenti, tra diverse qualità urbane, tra città e campagna o tra città e ambiti naturali. Sono riserve preziose per la biodiversità e potenziali laboratori di sperimentazione di nuove identità e figuratività. La risposta alla call è stata sorprendente: più di ottanta i contributi arrivati da ogni parte d’Italia ed anche d’Europa, sintomo quindi della rilevanza, dell’attualità ma anche del grande fermento attorno alla questione posta dai ricercatori PICS. Uno degli elementi più interessanti che è emerso sin dalla prima lettura delle proposte è certamente l’eterogeneità di sguardi, punti di vista e soluzioni indicate. Eterogeneità tale da rendere finanche complicata un’unica sintesi delle risposte al problema posto. Il quadro che emerge restituisce una lettura molto attenta ai processi di sviluppo urbano: agli elementi costruiti, alla procedure formali e informali e alle caratteristiche dei rapporti umani attraverso cui si determina o meno il successo nelle operazioni di rinnovo di parti di città. Il libro contiene anche i saggi a propria firma: "Connessioni" e "Intensità", parte di un breviario tematico che conclude il volume. Nel primo, ci si riferisce all’intelaiatura di rapporti tra elementi fisici e immateriali rinvenibili o da attivare all’interno dei quartieri ERP e tra i quartieri e i paesaggi urbani circostanti; parlare di connessioni significa parlare di accessibilità, di rimozione delle condizioni di isolamento e di esclusione sociale, di marginalità spaziale e umana. Nel secondo, si ricorre al lemma intensità per alludere alla concentrazione di esperienze spaziali, sociali e ambientali che possono trovarvi luogo e alla misura della qualità e del senso dell’abitare, verificandola in termini progettuali dal punto di vista de: l’organizzazione e la composizione spaziale; la riconoscibilità e la diversità dell'offerta di esperienze e di usi; la valorizzazione interagente delle risorse ambientali.
Metta, A. (2013). Intensità. In M.A. Lambertini A (a cura di), Città Pubblica/Paesaggi Comuni. Contributi per il progetto degli spazi aperti dei quartieri ERP (pp. 267-270). ROMA : Gangemi.
Intensità
METTA, ANNALISA
2013-01-01
Abstract
PICS –Public Identity and Common Space - è una piattaforma di ricerca e azione nata su iniziativa dei ricercatori di Roma e dedicata alla verifica diretta e sperimentale di alcune delle ipotesi proposte da LUS (Living Urban Scape, progetto di ricerca nazionale che si propone di esplorare nuove forme di progetto, di azione e di vita negli spazi aperti pubblici, finanziato dal Ministero dell’Università e della Ricerca, tramite un bando FIRB) per rinnovare di funzione e di senso i paesaggi dell’abitare pubblico romano. PICS si muove su un doppio registro: l’azione, che quasi istantaneamente si confronta con la trasformazione fisica e semantica dei luoghi indagati; la riflessione sulle implicazioni metodologiche che la ricerca operante comporta sul pensiero e sulla prassi del progetto del paesaggio urbano. A questo secondo registro si riferisce la giornata di studi PICS – Città pubblica/Paesaggi Comuni –, di cui questo volume raccoglie gli atti, volta al racconto di situazioni, progetti e procedure utili a orientare progettisti, tecnici, funzionari e abitanti ai fini di migliorare la vivibilità delle periferie residenziali attraverso azioni sugli spazi aperti. La rigenerazione degli spazi aperti può rappresentare il primo passo di una strategia di recupero che integri le componenti fisiche, spaziali, ambientali con quelle sociali e comportamentali, in quanto risorse preziose per la coesione sociale, per costruire comunità più solide e più consapevoli del valore civico del vivere insieme. In particolare gli spazi aperti dei quartieri ERP, spesso situati ai margini peri-urbani o rur-urbani, sono sede di passaggi osmotici tra paesaggi differenti, tra diverse qualità urbane, tra città e campagna o tra città e ambiti naturali. Sono riserve preziose per la biodiversità e potenziali laboratori di sperimentazione di nuove identità e figuratività. La risposta alla call è stata sorprendente: più di ottanta i contributi arrivati da ogni parte d’Italia ed anche d’Europa, sintomo quindi della rilevanza, dell’attualità ma anche del grande fermento attorno alla questione posta dai ricercatori PICS. Uno degli elementi più interessanti che è emerso sin dalla prima lettura delle proposte è certamente l’eterogeneità di sguardi, punti di vista e soluzioni indicate. Eterogeneità tale da rendere finanche complicata un’unica sintesi delle risposte al problema posto. Il quadro che emerge restituisce una lettura molto attenta ai processi di sviluppo urbano: agli elementi costruiti, alla procedure formali e informali e alle caratteristiche dei rapporti umani attraverso cui si determina o meno il successo nelle operazioni di rinnovo di parti di città. Il libro contiene anche i saggi a propria firma: "Connessioni" e "Intensità", parte di un breviario tematico che conclude il volume. Nel primo, ci si riferisce all’intelaiatura di rapporti tra elementi fisici e immateriali rinvenibili o da attivare all’interno dei quartieri ERP e tra i quartieri e i paesaggi urbani circostanti; parlare di connessioni significa parlare di accessibilità, di rimozione delle condizioni di isolamento e di esclusione sociale, di marginalità spaziale e umana. Nel secondo, si ricorre al lemma intensità per alludere alla concentrazione di esperienze spaziali, sociali e ambientali che possono trovarvi luogo e alla misura della qualità e del senso dell’abitare, verificandola in termini progettuali dal punto di vista de: l’organizzazione e la composizione spaziale; la riconoscibilità e la diversità dell'offerta di esperienze e di usi; la valorizzazione interagente delle risorse ambientali.I documenti in IRIS sono protetti da copyright e tutti i diritti sono riservati, salvo diversa indicazione.