Questo capitolo esplora la possibilità di guardare alla moda facendo riferimento ad alcune categorie analitiche centrali per l’analisi dei fenomeni artistici. Dal punto di vista sociale, l’interconnessione crescente nelle grandi città della moda tra sistema moda e sistema arte rende tale convergenza assai plausibile. Ci sono molti modi di esplorare questa contiguità: ad esempio, si potrebbe utilizzare la tradizionale classificazione delle arti elaborata da Nelson Goodman (1976), per comprendere meglio le specificità del sistema moda e al contempo, da un punto di vista più pragmatico, si potrebbe indagare la capacità della moda di produrre e dare forma a nuovi valori e al cambiamento sociale, confrontandone modalità e processi rispetto al sistema arte. Ci si potrebbe interrogare sul modo in cui si producono le carriere nel sistema della moda e comparare tali percorsi con quelli che caratterizzano il mondo dell’arte. Un altro punto di vista, alternativo ma complementare, potrebbe indagare il modo in cui le istituzioni moda letteralmente preconfezionano i significati e i valori associati a un certo brand e, di conseguenza, ai vestiti a esso connessi. Di tutti i punti di vista che potremmo esplorare abbiamo scelto di indagarne due tra loro interconnessi: il piano più analitico-teorico – suggerito da un tradizionale saggio di Nelson Goodman (1976) – e quello più pragmatico legato alla capacità del sistema moda di diventare interlocutore attivo e credibile nei discorsi pubblici nazionali e internazionali. In particolare, questo secondo piano è analizzato facendo riferimento alla capacità della moda di divenire laboratorio culturale e luogo e spazio di innovazione sociale al pari di molte tendenze del mondo artistico contemporaneo. Può un abito produrre un mutamento di valori diffuso? Può un brand commerciale, che ha come sua finalità primaria la produzione di un’identità commerciale mirata a produrre profitto, riuscire a combinare in una logica virtuosa mercato, mondo dei valori e stilidi consumo?

Luchetti, L., Tota, A.L. (2015). Abiti che fanno opinione. In Marco Pedroni e Paolo Volontè (a cura di), Moda e Arte (pp. 87-102). MILANO : Franco Angeli.

Abiti che fanno opinione

Lia Luchetti;Tota Anna Lisa
2015-01-01

Abstract

Questo capitolo esplora la possibilità di guardare alla moda facendo riferimento ad alcune categorie analitiche centrali per l’analisi dei fenomeni artistici. Dal punto di vista sociale, l’interconnessione crescente nelle grandi città della moda tra sistema moda e sistema arte rende tale convergenza assai plausibile. Ci sono molti modi di esplorare questa contiguità: ad esempio, si potrebbe utilizzare la tradizionale classificazione delle arti elaborata da Nelson Goodman (1976), per comprendere meglio le specificità del sistema moda e al contempo, da un punto di vista più pragmatico, si potrebbe indagare la capacità della moda di produrre e dare forma a nuovi valori e al cambiamento sociale, confrontandone modalità e processi rispetto al sistema arte. Ci si potrebbe interrogare sul modo in cui si producono le carriere nel sistema della moda e comparare tali percorsi con quelli che caratterizzano il mondo dell’arte. Un altro punto di vista, alternativo ma complementare, potrebbe indagare il modo in cui le istituzioni moda letteralmente preconfezionano i significati e i valori associati a un certo brand e, di conseguenza, ai vestiti a esso connessi. Di tutti i punti di vista che potremmo esplorare abbiamo scelto di indagarne due tra loro interconnessi: il piano più analitico-teorico – suggerito da un tradizionale saggio di Nelson Goodman (1976) – e quello più pragmatico legato alla capacità del sistema moda di diventare interlocutore attivo e credibile nei discorsi pubblici nazionali e internazionali. In particolare, questo secondo piano è analizzato facendo riferimento alla capacità della moda di divenire laboratorio culturale e luogo e spazio di innovazione sociale al pari di molte tendenze del mondo artistico contemporaneo. Può un abito produrre un mutamento di valori diffuso? Può un brand commerciale, che ha come sua finalità primaria la produzione di un’identità commerciale mirata a produrre profitto, riuscire a combinare in una logica virtuosa mercato, mondo dei valori e stilidi consumo?
2015
9788856848861
Luchetti, L., Tota, A.L. (2015). Abiti che fanno opinione. In Marco Pedroni e Paolo Volontè (a cura di), Moda e Arte (pp. 87-102). MILANO : Franco Angeli.
File in questo prodotto:
Non ci sono file associati a questo prodotto.

I documenti in IRIS sono protetti da copyright e tutti i diritti sono riservati, salvo diversa indicazione.

Utilizza questo identificativo per citare o creare un link a questo documento: https://hdl.handle.net/11590/171049
Citazioni
  • ???jsp.display-item.citation.pmc??? ND
  • Scopus ND
  • ???jsp.display-item.citation.isi??? ND
social impact