Nel Novecento è difficile riconoscere saldi legami di affinità tra le tante forme in cui il giardino si è espresso, che possano legittimare la definizione stabile di movimenti o tendenze. A partire dalle sperimentazioni delle avanguardie - con una commistione di straordinaria portata tra arti figurative e arte dei giardini - i temi e gli approcci si ibridano e la storiografia abbandona l’idea di consequenzialità che spesso connota il racconto della tradizione, in base alla quale il giardino dell’antico Egitto ha influenzato il giardino greco, questo a sua volta il romano e così di seguito. Per orientarsi occorre allora guardare all’evidenza delle singole opere. È possibile fissare alcuni temi cruciali, talvolta singolari, talvolta ricorrenti, pur con manifestazioni sempre specifiche e originali: la ricerca di una nuova figuratività della natura, soprattutto in ambito urbano; le valenze ecologiche; l’attenzione verso i comportamenti degli abitanti; la volontà di esprimere le aspirazioni degli uomini e le vocazioni dei luoghi; la definizione di nuovi modelli estetici e la riedizione di altri storicizzati; l’avidità verso le arti figurative; la permanenza e pervasività dei miti; la manipolazione del tempo; la messa in scena delle trasformazioni della natura; la definizione di scenari instabili e flessibili; l’idea di giardino come strumento di comunicazione, come vero e proprio mass-medium.
Metta, A. (2009). Il giardino e la memoria inventiva. In Manuale di Progettazione. Giardini (pp. A31-A31). ROMA : Mancosu Editore.
Il giardino e la memoria inventiva
METTA, ANNALISA
2009-01-01
Abstract
Nel Novecento è difficile riconoscere saldi legami di affinità tra le tante forme in cui il giardino si è espresso, che possano legittimare la definizione stabile di movimenti o tendenze. A partire dalle sperimentazioni delle avanguardie - con una commistione di straordinaria portata tra arti figurative e arte dei giardini - i temi e gli approcci si ibridano e la storiografia abbandona l’idea di consequenzialità che spesso connota il racconto della tradizione, in base alla quale il giardino dell’antico Egitto ha influenzato il giardino greco, questo a sua volta il romano e così di seguito. Per orientarsi occorre allora guardare all’evidenza delle singole opere. È possibile fissare alcuni temi cruciali, talvolta singolari, talvolta ricorrenti, pur con manifestazioni sempre specifiche e originali: la ricerca di una nuova figuratività della natura, soprattutto in ambito urbano; le valenze ecologiche; l’attenzione verso i comportamenti degli abitanti; la volontà di esprimere le aspirazioni degli uomini e le vocazioni dei luoghi; la definizione di nuovi modelli estetici e la riedizione di altri storicizzati; l’avidità verso le arti figurative; la permanenza e pervasività dei miti; la manipolazione del tempo; la messa in scena delle trasformazioni della natura; la definizione di scenari instabili e flessibili; l’idea di giardino come strumento di comunicazione, come vero e proprio mass-medium.I documenti in IRIS sono protetti da copyright e tutti i diritti sono riservati, salvo diversa indicazione.