“Sostenibilità” è l’etichetta applicata dalla civiltà globale del XXI secolo a tutti i campi della produzione culturale e materiale per dire salubrità dell’ambiente, giustizia sociale, prosperità economica. Sono questioni centrali per il progetto del paesaggio, la cui esplosione mediatica degli ultimi anni è derivata anche dalla crescente attenzione del pubblico per la cultura ambientalista. La riflessione sul rapporto tra progetto di paesaggio e sostenibilità nei decenni recenti si è svolta con particolare vivacità negli Stati Uniti, sulla scorta di una tradizione ormai di mezzo secolo, giacché la cultura ambientalista vi è nata negli anni Sessanta, in crescendo sino all’attualità. Il saggio intende attestare la vitalità in ambito americano di temi altrove spesso interdetti: bellezza, forma, linguaggio, rilevando che sostenibilità non è sinonimo di ecologia, poiché coinvolge le componenti sociali e culturali del progetto: se gli aspetti ecologici dello spazio aperto sono governabili attraverso un ormai solido armamentario di tecniche, i paesaggisti sono chiamati a lavorare soprattutto sui temi espressivi, aggiornando il proprio vocabolario rispetto alle coppie cultura-natura, formale-informale, artificiale-naturale recepite dalla tradizione. L’estetica elaborata dal progetto di paesaggio contemporaneonon dovrebbe più ispirarsi al concetto di armonia ma a quello di resilienza, cioè di resistenza elastica, di adattabilità rispetto ai disturbi, di dinamicità e processualità.
Metta, A. (2012). Della sostenibile bellezza del paesaggio. In M.A. GHIO F (a cura di), Open/papers. Scritti sul paesaggio (pp. 164-173). Pisa : Edizioni ETS.
Della sostenibile bellezza del paesaggio
METTA, ANNALISA
2012-01-01
Abstract
“Sostenibilità” è l’etichetta applicata dalla civiltà globale del XXI secolo a tutti i campi della produzione culturale e materiale per dire salubrità dell’ambiente, giustizia sociale, prosperità economica. Sono questioni centrali per il progetto del paesaggio, la cui esplosione mediatica degli ultimi anni è derivata anche dalla crescente attenzione del pubblico per la cultura ambientalista. La riflessione sul rapporto tra progetto di paesaggio e sostenibilità nei decenni recenti si è svolta con particolare vivacità negli Stati Uniti, sulla scorta di una tradizione ormai di mezzo secolo, giacché la cultura ambientalista vi è nata negli anni Sessanta, in crescendo sino all’attualità. Il saggio intende attestare la vitalità in ambito americano di temi altrove spesso interdetti: bellezza, forma, linguaggio, rilevando che sostenibilità non è sinonimo di ecologia, poiché coinvolge le componenti sociali e culturali del progetto: se gli aspetti ecologici dello spazio aperto sono governabili attraverso un ormai solido armamentario di tecniche, i paesaggisti sono chiamati a lavorare soprattutto sui temi espressivi, aggiornando il proprio vocabolario rispetto alle coppie cultura-natura, formale-informale, artificiale-naturale recepite dalla tradizione. L’estetica elaborata dal progetto di paesaggio contemporaneonon dovrebbe più ispirarsi al concetto di armonia ma a quello di resilienza, cioè di resistenza elastica, di adattabilità rispetto ai disturbi, di dinamicità e processualità.I documenti in IRIS sono protetti da copyright e tutti i diritti sono riservati, salvo diversa indicazione.