Come Ulisse, il padre del modello paidocentrico - ha acquisito un’esperienza del suo percorso di maturazione che lo ha reso ancora più consapevole, saggio, capace di affrontare ostacoli, disposto alla rinuncia, pur di conservare la possibilità di scegliere, pronto a perdere per vincere, a guardarsi, sentirsi; - è interessato a vivere la paternità sia come valore che come istituto; - preferisce l’intraprendenza, la sincerità, la trasparenza, il mutuo sostegno, la sfida, mantiene (insieme al desiderio di sollecitare la stessa autonoma passione nei figli) una curiosità ingovernabile verso tutto ciò che esiste al di là delle soglie geografiche e simboliche, verso la profondità e l’intimità dei rapporti familiari, verso le caratteristiche di nuovi limiti spostati sempre più in avanti, quindi non considera il superamento delle colonne d’Ercole come una violazione d’ordine morale; - valorizza la rigenerazione continua e coerente, il dialogo ed il silenzio significativi, la meraviglia, lo stupore; - valorizza la famiglia come risorsa, si propone l’obiettivo dell’autorevolezza, è aperto e proiettato verso il futuro. Nuove forme di genitorialità devono rafforzare soluzioni di dinamicità ed interesse, scelte volontarie, atteggiamenti e comportamenti innovativi nel linguaggio, nel tipo di comunicazione, nei modelli di rappresentazione della vita, nei modelli di condivisione e selezione dei problemi, nel tipo di attenzione e regolazione dell’apparente e del vero, non sulle regole o sulla conoscenza delle modalità di relazione, ma su competenze caratteristiche, personali, autonome, basate su significato e scelte di senso.
Piccione, V.A. (1999). Il ritorno di Ulisse. In S.D. Volpi Claudio (a cura di), Essere genitori nel villaggio globale (pp. 119-137). ROMA : EDITORIALE BM ITALIA.
Il ritorno di Ulisse
PICCIONE, Vincenzo Antonio
1999-01-01
Abstract
Come Ulisse, il padre del modello paidocentrico - ha acquisito un’esperienza del suo percorso di maturazione che lo ha reso ancora più consapevole, saggio, capace di affrontare ostacoli, disposto alla rinuncia, pur di conservare la possibilità di scegliere, pronto a perdere per vincere, a guardarsi, sentirsi; - è interessato a vivere la paternità sia come valore che come istituto; - preferisce l’intraprendenza, la sincerità, la trasparenza, il mutuo sostegno, la sfida, mantiene (insieme al desiderio di sollecitare la stessa autonoma passione nei figli) una curiosità ingovernabile verso tutto ciò che esiste al di là delle soglie geografiche e simboliche, verso la profondità e l’intimità dei rapporti familiari, verso le caratteristiche di nuovi limiti spostati sempre più in avanti, quindi non considera il superamento delle colonne d’Ercole come una violazione d’ordine morale; - valorizza la rigenerazione continua e coerente, il dialogo ed il silenzio significativi, la meraviglia, lo stupore; - valorizza la famiglia come risorsa, si propone l’obiettivo dell’autorevolezza, è aperto e proiettato verso il futuro. Nuove forme di genitorialità devono rafforzare soluzioni di dinamicità ed interesse, scelte volontarie, atteggiamenti e comportamenti innovativi nel linguaggio, nel tipo di comunicazione, nei modelli di rappresentazione della vita, nei modelli di condivisione e selezione dei problemi, nel tipo di attenzione e regolazione dell’apparente e del vero, non sulle regole o sulla conoscenza delle modalità di relazione, ma su competenze caratteristiche, personali, autonome, basate su significato e scelte di senso.I documenti in IRIS sono protetti da copyright e tutti i diritti sono riservati, salvo diversa indicazione.