Ci sono due luoghi che, nell’infanzia di tutti, hanno esercitato uno straordinario potere educativo: la casa e la scuola. Si tratta di ambienti che seducono e impauriscono il bambino e che, storicamente, sono sempre stati gestiti dagli adulti. Per la loro vincolante forza materiale, la casa e la scuola hanno acquisito un grande valore simbolico che la letteratura per l’infanzia ha saputo cogliere e rappresentare. Nel mondo occidentale questi luoghi riflettono indubbiamente l’apogeo, le contraddizioni e la crisi della borghesia. Al loro interno si svolge la crescita sorvegliata delle nuove generazioni. Le camere e le aule, dove agiscono affetti ora sinceri ora ipocriti, ci possono apparire come approdi salvifici o come veri e propri ambienti di contenzione, dove il bambino comincia per la prima volta a sperimentare sentimenti ed emozioni, gioie e tristezze, paure e spavalderie, amori e disamori, divieti e punizioni, promozioni e bocciature. La casa e la sua funzionalità pedagogica sono le protagoniste di questo studio che, attraverso l'analisi di alcuni capolavori di letteratura per ragazzi europea e statunitense, affronta la questione degli spazi educativi dal punto di vista della loro rappresentazione letteraria, in un’epoca di profondi mutamenti sociali e culturali quale è stata la seconda metà dell’Ottocento.
Cantatore, L. (2013). Ottocento fra casa e scuola. Luoghi, oggetti, scene della letteratura per l'infanzia. In Cantatore L. (a cura di), Ottocento fra casa e scuola. Luoghi, oggetti, scene della letteratura per l'infanzia (pp. 15-142). Milano : Edizioni Unicopli.
Ottocento fra casa e scuola. Luoghi, oggetti, scene della letteratura per l'infanzia
CANTATORE, LORENZO
2013-01-01
Abstract
Ci sono due luoghi che, nell’infanzia di tutti, hanno esercitato uno straordinario potere educativo: la casa e la scuola. Si tratta di ambienti che seducono e impauriscono il bambino e che, storicamente, sono sempre stati gestiti dagli adulti. Per la loro vincolante forza materiale, la casa e la scuola hanno acquisito un grande valore simbolico che la letteratura per l’infanzia ha saputo cogliere e rappresentare. Nel mondo occidentale questi luoghi riflettono indubbiamente l’apogeo, le contraddizioni e la crisi della borghesia. Al loro interno si svolge la crescita sorvegliata delle nuove generazioni. Le camere e le aule, dove agiscono affetti ora sinceri ora ipocriti, ci possono apparire come approdi salvifici o come veri e propri ambienti di contenzione, dove il bambino comincia per la prima volta a sperimentare sentimenti ed emozioni, gioie e tristezze, paure e spavalderie, amori e disamori, divieti e punizioni, promozioni e bocciature. La casa e la sua funzionalità pedagogica sono le protagoniste di questo studio che, attraverso l'analisi di alcuni capolavori di letteratura per ragazzi europea e statunitense, affronta la questione degli spazi educativi dal punto di vista della loro rappresentazione letteraria, in un’epoca di profondi mutamenti sociali e culturali quale è stata la seconda metà dell’Ottocento.I documenti in IRIS sono protetti da copyright e tutti i diritti sono riservati, salvo diversa indicazione.