“ […] testimony is even a stronger mark of fact than the facts themselves, or rather than what must now be thought of as the appearances themselves. (I may remark, by the way, that this remains so through life; testimony will convince a man that he himself is mad) ” (EP vol. I, pp. 19-20). Questo passaggio, che compare nel fondamentale saggio di Peirce Questions Concerning Certain Faculties Claimed for Man, presenta un aspetto emblematico della sua contestazione del paradigma cartesiano cui si appoggiano gli approcci mentalisti alle questioni epistemologiche, vale a dire delle epistemologie centrate sulla costituzione della coscienza/mente umana. Il saggio è dedicato, complessivamente, alla critica del valore epistemico del criterio di intuizione immediata – sia sensibile sia intellettuale – e tende a ridurre a pseudo-problema la tradizionale ricerca di un primum assoluto della conoscenza. In tale contesto, viene posta una stretta relazione tra la ricognizione del “private self” e la testimonianza verbale degli altri intorno ai ‘fatti oggettivi’. Si cercherà di mostrare che, infine, il criterio della testimonianza viene qui a raffigurare il tipico intreccio peirciano di esternalismo e fallibilismo. Dopo un commento delle asserzioni di Peirce in merito all’epistemologia del cosiddetto ‘mondo interno’, attraverso il quale sarà anche indicata la posizione del suo criterio di testimonianza verbale rispetto ad alcune delle accezioni paradigmatiche in cui esso è declinato nella nostra tradizione filosofica, si proporrà un confronto con la visuale avanzata da Wittgenstein in Philosophical Investigations: “An ‘inner process’ stands in need of outward criteria” (PI: § 580). In particolare, si prenderà in considerazione la somiglianza tra Peirce e Wittgenstein in merito sia alla valorizzazione dei ‘criteri esterni’ nell’analisi delle questioni psicologiche soggettive sia alla indicazione della loro insufficienza.

Calcaterra, R.M. (2015). Epistemologia del sé. Note dall’esternalismo di Peirce. In R.F. M. Bonfantini (a cura di), Su Peirce. Interpretazioni, ricerche, prospettive (pp. 57-66). MILANO : Bompiani.

Epistemologia del sé. Note dall’esternalismo di Peirce

CALCATERRA, Rosa Maria
2015-01-01

Abstract

“ […] testimony is even a stronger mark of fact than the facts themselves, or rather than what must now be thought of as the appearances themselves. (I may remark, by the way, that this remains so through life; testimony will convince a man that he himself is mad) ” (EP vol. I, pp. 19-20). Questo passaggio, che compare nel fondamentale saggio di Peirce Questions Concerning Certain Faculties Claimed for Man, presenta un aspetto emblematico della sua contestazione del paradigma cartesiano cui si appoggiano gli approcci mentalisti alle questioni epistemologiche, vale a dire delle epistemologie centrate sulla costituzione della coscienza/mente umana. Il saggio è dedicato, complessivamente, alla critica del valore epistemico del criterio di intuizione immediata – sia sensibile sia intellettuale – e tende a ridurre a pseudo-problema la tradizionale ricerca di un primum assoluto della conoscenza. In tale contesto, viene posta una stretta relazione tra la ricognizione del “private self” e la testimonianza verbale degli altri intorno ai ‘fatti oggettivi’. Si cercherà di mostrare che, infine, il criterio della testimonianza viene qui a raffigurare il tipico intreccio peirciano di esternalismo e fallibilismo. Dopo un commento delle asserzioni di Peirce in merito all’epistemologia del cosiddetto ‘mondo interno’, attraverso il quale sarà anche indicata la posizione del suo criterio di testimonianza verbale rispetto ad alcune delle accezioni paradigmatiche in cui esso è declinato nella nostra tradizione filosofica, si proporrà un confronto con la visuale avanzata da Wittgenstein in Philosophical Investigations: “An ‘inner process’ stands in need of outward criteria” (PI: § 580). In particolare, si prenderà in considerazione la somiglianza tra Peirce e Wittgenstein in merito sia alla valorizzazione dei ‘criteri esterni’ nell’analisi delle questioni psicologiche soggettive sia alla indicazione della loro insufficienza.
2015
978-88-452-8033-7
Calcaterra, R.M. (2015). Epistemologia del sé. Note dall’esternalismo di Peirce. In R.F. M. Bonfantini (a cura di), Su Peirce. Interpretazioni, ricerche, prospettive (pp. 57-66). MILANO : Bompiani.
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