Questo saggio partecipa al volume collettaneo sul ‘male inglese’ (malattie nervose reali e immaginari) nella cultura settecentesca, quale movente di narrazioni in positivo o negativo con uno studio dell’epistolario e della vita della giovane scrittrice anglo-veneziana, Giustiniana Wynne. Esplora i modi in cui la scrittura e la malattia nervosa si facilitano vicendevolmente; illustra come l’autrice, protagonista di una serie di avventure drammatiche e talvolta picaresche, combatte contro desideri fortissimi che toccano la vita sentimentale, le relazioni familiari, la propria identità di genere e nazionale, l’ingresso nella società intellettuale cosmopolita parigina e londinese, le prospettive del suo futuro in quanto donna; dimostra come la Wynne crea alla fine, attraverso l’intreccio scrittura epistolare/ipocondria, un contesto psicologico-narrativo di mediazione sociale, culturale e di genere in cui riesce a conciliare i propri desideri con le limitazioni del mondo esterno, le sue regole e convenzioni.
Isenberg, N.B. (2008). Without Swapping Her Skirt for Breeches: The Hypochondria of Giustiniana Wynne, Anglo-Venetian Woman of Letters. In Glen Colburn (a cura di), The English Malady: Enabling and Disabling Fictions (pp. 154-176). CAMBRIDGE : CAMBRIDGE SCHOLARS PUBLISHING.
Without Swapping Her Skirt for Breeches: The Hypochondria of Giustiniana Wynne, Anglo-Venetian Woman of Letters
ISENBERG, Nancy Beth
2008-01-01
Abstract
Questo saggio partecipa al volume collettaneo sul ‘male inglese’ (malattie nervose reali e immaginari) nella cultura settecentesca, quale movente di narrazioni in positivo o negativo con uno studio dell’epistolario e della vita della giovane scrittrice anglo-veneziana, Giustiniana Wynne. Esplora i modi in cui la scrittura e la malattia nervosa si facilitano vicendevolmente; illustra come l’autrice, protagonista di una serie di avventure drammatiche e talvolta picaresche, combatte contro desideri fortissimi che toccano la vita sentimentale, le relazioni familiari, la propria identità di genere e nazionale, l’ingresso nella società intellettuale cosmopolita parigina e londinese, le prospettive del suo futuro in quanto donna; dimostra come la Wynne crea alla fine, attraverso l’intreccio scrittura epistolare/ipocondria, un contesto psicologico-narrativo di mediazione sociale, culturale e di genere in cui riesce a conciliare i propri desideri con le limitazioni del mondo esterno, le sue regole e convenzioni.I documenti in IRIS sono protetti da copyright e tutti i diritti sono riservati, salvo diversa indicazione.