Il piccolo umano è predisposto geneticamente a rispondere ad un caregiver preferenziale che gli parla, lo tocca in modo sensibile e introduce nuovi stimoli in modo sicuro, prevedibile, ripetitivo e graduale (Johnson et al., 2006). L’attaccamento selettivo a caregiver specifici comincia a formarsi durante il primo anno di vita. Da subito, il caregiver aiuta il piccolo a regolare stati fisiologici e comportamentali. Nel corso della storia molti bambini orfani, in assenza di sostituti validi, hanno usufruito di cure istituzionali indifferenziate. Già ai tempi di Rousseau si conoscevano i danni che ciò produceva, soprattutto l’elevatissima mortalità associata a tale pratica. Nel dopoguerra, Spitz e Bowlby hanno analizzato le condizioni degli orfanatrofi negli Stati Uniti e in Inghilterra e le conseguenze sui bambini in essi ricoverati: entrambi gli autori hanno descritto le condizioni negli orfanatrofi anche statunitensi Per ridurre il rischio d’infezioni e per il basso rapporto numerico personale/bambino: i bambini venivano toccati il meno possibile e cambiati in modo frettoloso, i biberon venivano sospesi sopra i bambini per permettere ai lattanti di essere nutriti senza essere tenuti in braccio, i piccoli lasciati nelle culle per tempi prolungati. In molti dei paesi occidentali, l’attenzione agli effetti che la permanenza in tali strutture produceva nei bambini, ha fatto cessare l’uso su larga scala delle cure istituzionali. Nonostante ciò ancora oggi, circa 44.000 bambini sotto i tre anni sono ricoverati in orfanatrofi, nelle 46 nazioni del continente europeo per le quali sono disponibili dati dell’OMS. L’OMS definisce cura istituzionale quella erogata da strutture per almeno 11 bambini. Nel passato le proporzioni erano molto più a sfavore dei bambini e anche attualmente ciò è vero per molti paesi anche europei. Differenziano le istituzioni il rapporto numerico operatore e bambini e la politica alla base delle interazioni bambini operatori Gli effetti dell’istituzionalizzazione variano drammaticamente a seconda dei contesti e dell’organizzazione istituzionale. Ad esempio, negli orfanatrofi Palestinesi, nella striscia di Gaza, gli effetti dell’istituzionalizzazione vanno a sommarsi agli effetti di traumi plurimi, quali la morte violenta del genitore e l’esposizione diretta ai traumi di guerra. In tali casi è difficile distinguere a quali cause, (i traumi plurimi o l’istituzionalizzazione) siano imputabili l’alto grado di problemi mentali o/e emotivi riscontrati nei bambini ricoverati nelle istituzioni. Negli Orfanatrofi rumeni le condizioni sono da insufficienti a terribili, la Mortalità elevata (non si conoscono cifre precise). Il rapporto bambini/personale di 1 a 30 . Non vi sono né giocattoli né attività educative le Interazioni e comunicazioni tra personale/bambini minime Vengono discussi gli studi sugli effetti di tali tipi di istituzionalizzazione

Pallini, S. (2013). ). La condizione di orfano: dalle rappresentazioni di J.J. Rousseau alle attuali teorie sullo sviluppo affettivo. In M. Amann Gainotti e G. M. Vecchio (a cura di) (a cura di), Jean Jacques Rousseau. Memoria e modernità, luci ed ombre (pp. 47-55). ROMA : Aemme Publishing.

). La condizione di orfano: dalle rappresentazioni di J.J. Rousseau alle attuali teorie sullo sviluppo affettivo

PALLINI, SUSANNA
2013-01-01

Abstract

Il piccolo umano è predisposto geneticamente a rispondere ad un caregiver preferenziale che gli parla, lo tocca in modo sensibile e introduce nuovi stimoli in modo sicuro, prevedibile, ripetitivo e graduale (Johnson et al., 2006). L’attaccamento selettivo a caregiver specifici comincia a formarsi durante il primo anno di vita. Da subito, il caregiver aiuta il piccolo a regolare stati fisiologici e comportamentali. Nel corso della storia molti bambini orfani, in assenza di sostituti validi, hanno usufruito di cure istituzionali indifferenziate. Già ai tempi di Rousseau si conoscevano i danni che ciò produceva, soprattutto l’elevatissima mortalità associata a tale pratica. Nel dopoguerra, Spitz e Bowlby hanno analizzato le condizioni degli orfanatrofi negli Stati Uniti e in Inghilterra e le conseguenze sui bambini in essi ricoverati: entrambi gli autori hanno descritto le condizioni negli orfanatrofi anche statunitensi Per ridurre il rischio d’infezioni e per il basso rapporto numerico personale/bambino: i bambini venivano toccati il meno possibile e cambiati in modo frettoloso, i biberon venivano sospesi sopra i bambini per permettere ai lattanti di essere nutriti senza essere tenuti in braccio, i piccoli lasciati nelle culle per tempi prolungati. In molti dei paesi occidentali, l’attenzione agli effetti che la permanenza in tali strutture produceva nei bambini, ha fatto cessare l’uso su larga scala delle cure istituzionali. Nonostante ciò ancora oggi, circa 44.000 bambini sotto i tre anni sono ricoverati in orfanatrofi, nelle 46 nazioni del continente europeo per le quali sono disponibili dati dell’OMS. L’OMS definisce cura istituzionale quella erogata da strutture per almeno 11 bambini. Nel passato le proporzioni erano molto più a sfavore dei bambini e anche attualmente ciò è vero per molti paesi anche europei. Differenziano le istituzioni il rapporto numerico operatore e bambini e la politica alla base delle interazioni bambini operatori Gli effetti dell’istituzionalizzazione variano drammaticamente a seconda dei contesti e dell’organizzazione istituzionale. Ad esempio, negli orfanatrofi Palestinesi, nella striscia di Gaza, gli effetti dell’istituzionalizzazione vanno a sommarsi agli effetti di traumi plurimi, quali la morte violenta del genitore e l’esposizione diretta ai traumi di guerra. In tali casi è difficile distinguere a quali cause, (i traumi plurimi o l’istituzionalizzazione) siano imputabili l’alto grado di problemi mentali o/e emotivi riscontrati nei bambini ricoverati nelle istituzioni. Negli Orfanatrofi rumeni le condizioni sono da insufficienti a terribili, la Mortalità elevata (non si conoscono cifre precise). Il rapporto bambini/personale di 1 a 30 . Non vi sono né giocattoli né attività educative le Interazioni e comunicazioni tra personale/bambini minime Vengono discussi gli studi sugli effetti di tali tipi di istituzionalizzazione
2013
9788896252321
Pallini, S. (2013). ). La condizione di orfano: dalle rappresentazioni di J.J. Rousseau alle attuali teorie sullo sviluppo affettivo. In M. Amann Gainotti e G. M. Vecchio (a cura di) (a cura di), Jean Jacques Rousseau. Memoria e modernità, luci ed ombre (pp. 47-55). ROMA : Aemme Publishing.
File in questo prodotto:
Non ci sono file associati a questo prodotto.

I documenti in IRIS sono protetti da copyright e tutti i diritti sono riservati, salvo diversa indicazione.

Utilizza questo identificativo per citare o creare un link a questo documento: https://hdl.handle.net/11590/172708
Citazioni
  • ???jsp.display-item.citation.pmc??? ND
  • Scopus ND
  • ???jsp.display-item.citation.isi??? ND
social impact