La residenza collettiva raccoglie e confronta trenta recenti progetti di abitazioni plurifamiliari estraendo da essi una serie di principi tipologici e spaziali ma anche insediativi e morfologici. Negli ultimi quindici anni si registra una ripresa di interesse sul tema dell'housing con uno spostamento di attenzione dal dato quantitativo agli aspetti qualitativi e alla sperimentazione architettonica. La riflessione su questo tema non si limita all'analisi di qualità e prestazioni del singolo edificio ma considera l'alloggio in un quadro più ampio. Nella prima parte del volume si inquadra dunque la residenza collettiva nei suoi aspetti più generali dal significato dell'abitare, alla relazione tra housing contemporaneo e storia dell'abitazione popolare, dal rapporto dell'alloggio con lo spazio aperto, al tema del quartiere residenziale. Nella seconda parte si entra invece nel merito del come si affronta oggi un progetto di residenza collettiva, ordinando e sistematizzando invarianti e singolarità di specifici progetti, attraverso la classificazione, la scomposizione di spazi e schemi distributivi, l'integrazione ambientale tra contesto e architetture, descritte analiticamente nella terza parte. Il saggio "Tra le case. Architetture dei paesaggi da abitare" si colloca nella prima parte del volume. Questo scritto intende proporre una riflessione sul progetto degli spazi dell’abitare all’aperto condiviso, delineare quali siano i principali elementi e dispositivi che vi concorrono e quali alcuni temi ricorrenti. Si prende avvio da una breve ricognizione del progetto nei decenni a cavallo della metà del Novecento per verificare come, a partire dagli anni Trenta, il tema della residenza collettiva diventi centrale nella pratica professionale anche nell’ambito dell’architettura del paesaggio e si mettano progressivamente a fuoco alcuni temi centrali per il progetto contemporaneo, su cui ci si sofferma a seguire. La parte di ricognizione storica prende in esame i contributi teorici e progettuali di Jean Canneel-Claes, Leberecht Migge, Carl Theodor Sørensen, Sven Hermelin, Ernst Cramer, Alison e Peter Smithson, Jacques Simon. La parte successiva intreccia questi riferimenti con opere recenti (Rue de Meaux, di Michel Desvigne e Christine Dalnoky; Leimbachstrasse, di Berchtold.Lenzin; ZAC Rives de Seine di Gunther Vogt e Christoph Girot; Ladegårds e Charlotteheaven di Stig Andersonn; FlämingStrasse di Gabi Kiefer e Topotek1) per articolare un ragionamento progettuale attorno a quattro temi: Spazi; Comportamenti; Immaginari; Architetture e ambienti dello spazio aperto. Il progetto dello spazio aperto tra le case si inserisce con coerenza all’interno di uno statuto operativo dell’architettura del paesaggio contemporanea che si confronta con l’instabilità e, talvolta, l’imponderabilità dei processi naturali, delle pratiche sociali coinvolte nella qualificazione dei luoghi (o viceversa nel loro degrado), delle congiunture economiche e politiche, delle sensibilità culturali che emergono in un determinato momento, si trasformano e talvolta svaniscono. Da questo confronto emergono nuove espressività spaziali dinamiche ed evolutive, riconoscibili nelle forme e nei materiali che danno corpo alle architetture dei paesaggi costruiti.

Metta, A. (2015). Tra le case. Architetture dei paesaggi da abitare. In Luca Reale (a cura di), La residenze collettiva (pp. 49-64). NAPOLI : Sistemi Editoriali.

Tra le case. Architetture dei paesaggi da abitare

METTA, ANNALISA
2015-01-01

Abstract

La residenza collettiva raccoglie e confronta trenta recenti progetti di abitazioni plurifamiliari estraendo da essi una serie di principi tipologici e spaziali ma anche insediativi e morfologici. Negli ultimi quindici anni si registra una ripresa di interesse sul tema dell'housing con uno spostamento di attenzione dal dato quantitativo agli aspetti qualitativi e alla sperimentazione architettonica. La riflessione su questo tema non si limita all'analisi di qualità e prestazioni del singolo edificio ma considera l'alloggio in un quadro più ampio. Nella prima parte del volume si inquadra dunque la residenza collettiva nei suoi aspetti più generali dal significato dell'abitare, alla relazione tra housing contemporaneo e storia dell'abitazione popolare, dal rapporto dell'alloggio con lo spazio aperto, al tema del quartiere residenziale. Nella seconda parte si entra invece nel merito del come si affronta oggi un progetto di residenza collettiva, ordinando e sistematizzando invarianti e singolarità di specifici progetti, attraverso la classificazione, la scomposizione di spazi e schemi distributivi, l'integrazione ambientale tra contesto e architetture, descritte analiticamente nella terza parte. Il saggio "Tra le case. Architetture dei paesaggi da abitare" si colloca nella prima parte del volume. Questo scritto intende proporre una riflessione sul progetto degli spazi dell’abitare all’aperto condiviso, delineare quali siano i principali elementi e dispositivi che vi concorrono e quali alcuni temi ricorrenti. Si prende avvio da una breve ricognizione del progetto nei decenni a cavallo della metà del Novecento per verificare come, a partire dagli anni Trenta, il tema della residenza collettiva diventi centrale nella pratica professionale anche nell’ambito dell’architettura del paesaggio e si mettano progressivamente a fuoco alcuni temi centrali per il progetto contemporaneo, su cui ci si sofferma a seguire. La parte di ricognizione storica prende in esame i contributi teorici e progettuali di Jean Canneel-Claes, Leberecht Migge, Carl Theodor Sørensen, Sven Hermelin, Ernst Cramer, Alison e Peter Smithson, Jacques Simon. La parte successiva intreccia questi riferimenti con opere recenti (Rue de Meaux, di Michel Desvigne e Christine Dalnoky; Leimbachstrasse, di Berchtold.Lenzin; ZAC Rives de Seine di Gunther Vogt e Christoph Girot; Ladegårds e Charlotteheaven di Stig Andersonn; FlämingStrasse di Gabi Kiefer e Topotek1) per articolare un ragionamento progettuale attorno a quattro temi: Spazi; Comportamenti; Immaginari; Architetture e ambienti dello spazio aperto. Il progetto dello spazio aperto tra le case si inserisce con coerenza all’interno di uno statuto operativo dell’architettura del paesaggio contemporanea che si confronta con l’instabilità e, talvolta, l’imponderabilità dei processi naturali, delle pratiche sociali coinvolte nella qualificazione dei luoghi (o viceversa nel loro degrado), delle congiunture economiche e politiche, delle sensibilità culturali che emergono in un determinato momento, si trasformano e talvolta svaniscono. Da questo confronto emergono nuove espressività spaziali dinamiche ed evolutive, riconoscibili nelle forme e nei materiali che danno corpo alle architetture dei paesaggi costruiti.
2015
9788851307325
Metta, A. (2015). Tra le case. Architetture dei paesaggi da abitare. In Luca Reale (a cura di), La residenze collettiva (pp. 49-64). NAPOLI : Sistemi Editoriali.
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