Nella difficoltà, a volte palese, più spesso sottesa, di riuscire a parlare la stessa lingua, attribuendo il medesimo significato alle parole usate, si verifica come l?esprimersi attraverso i segni grafici del disegno, permette di comunicare più consapevolmente e a penetrare più profondamente nella realtà dei luoghi che ci circondano ed in cui operiamo. Realtà urbana, e/o territoriale, e/o paesaggistica, e/o storico-stilistica, e/o ..., quelle proprie di ogni luogo fisico, non sono mai così univoche come le singole parole parrebbero suggerire, né classificabili con lineare unicità, né esse sono così globalizzate e le stesse dappertutto ed in ogni luogo come un approccio solamente verbale sembrerebbe supporre (appunto: realtà urbana, e/o territoriale, e/o paesaggistica, e/o storico-stilistica, e/o ..., sono sempre le medesime parole, ma la realtà - i luoghi - sono reciprocamente sempre unici e differenti). Perché tutto non è uguale. Ed i segni sono più profondi delle parole che li esprimono, ed attraverso i segni, tra cui anche i segni del disegno, possiamo trasmettere le sensazioni, ciò che pen-siamo, quello che abbiamo compreso dell?altro, del differente da noi. Questo il valore profondo ed il senso della rappresentazione grafica, valore che va oltre il ?bel disegno? ed affonda nel senso originario stesso del perché e per chi ?disegnare?. Questo è ciò che il disegnare critico può dare: ricordare costantemente che non c?è una verità assoluta; non c?è un solo luogo, uguale e ripetuto in ogni parte del nostro mondo; non c?è un solo modo di divenire ?architettura? e ?città? della ?casa dell?uomo?. Così, in particolare, Cervara: possiamo parlare dei suoi luoghi, strade, architetture. Possiamo fare l?elenco di ciò che c?è, dei suoi casi particolari, dei suoi edifici, e solai e finestre. Ma tutte le case, e non solo a Cervara, hanno solai, finestre, porte, tetti, .... Non sono questi gli elementi che fanno di un luogo il luogo: quello (e solo quello) specifico per nome, storia, coordinate geografiche e caratteristiche fisiche e formali e ...; anche se sono quelli (solai, muri, tetti, porte, ...) gli elementi base perché via sia una casa dell?uomo, per avere un tetto sulla testa, un luogo dove vivere o, almeno, sopravvivere. Sono i modi di accostarsi fra di loro di tutti questi che fanno di Cervara il luogo Cervara; sono i colori e materiali qui presenti, il loro ripetersi ed accostarsi od isolarsi, i punti particolari e le ?variazioni su tema? presenti che li distinguono. E? il tipo di vegetazione e di natura che c?è intorno, la luce, le stagioni, e gli uomini che l?abitano, e..., che fanno di Cervara, come di qualsiasi altro luogo reale, quel luogo specifico, e non infiniti possibili altri luoghi (pur sempre ricchi di case, strade, porte, tetti, ...). Cervara: luogo individuale e singolare dove, come in tutti gli altri luoghi reali e singolari, ogni possibile intervento da condurre in esso e su di esso deve essere costante-mente pensato non come un oggetto architettonico o un intervento urbanistico astratto ed assoluto in sé; ogni ipotesi di intervento deve riflettere e rispecchiarsi sul suo essere a Cervara e per Cervara, e dialogare con ciò che Cervara è ed è stata.

Bedoni, C. (2006). Il disegno per il ragionare intorno al senso dell’architettura e dei suoi luoghi / Drawing as a means of reflecting upon the meaning of architecture and site. In Verso un Centro Studi / Toward a Study Center (pp. 38-47). SUBIACO (RM) : Tipografia Il Torchio.

Il disegno per il ragionare intorno al senso dell’architettura e dei suoi luoghi / Drawing as a means of reflecting upon the meaning of architecture and site

BEDONI, Cristiana
2006-01-01

Abstract

Nella difficoltà, a volte palese, più spesso sottesa, di riuscire a parlare la stessa lingua, attribuendo il medesimo significato alle parole usate, si verifica come l?esprimersi attraverso i segni grafici del disegno, permette di comunicare più consapevolmente e a penetrare più profondamente nella realtà dei luoghi che ci circondano ed in cui operiamo. Realtà urbana, e/o territoriale, e/o paesaggistica, e/o storico-stilistica, e/o ..., quelle proprie di ogni luogo fisico, non sono mai così univoche come le singole parole parrebbero suggerire, né classificabili con lineare unicità, né esse sono così globalizzate e le stesse dappertutto ed in ogni luogo come un approccio solamente verbale sembrerebbe supporre (appunto: realtà urbana, e/o territoriale, e/o paesaggistica, e/o storico-stilistica, e/o ..., sono sempre le medesime parole, ma la realtà - i luoghi - sono reciprocamente sempre unici e differenti). Perché tutto non è uguale. Ed i segni sono più profondi delle parole che li esprimono, ed attraverso i segni, tra cui anche i segni del disegno, possiamo trasmettere le sensazioni, ciò che pen-siamo, quello che abbiamo compreso dell?altro, del differente da noi. Questo il valore profondo ed il senso della rappresentazione grafica, valore che va oltre il ?bel disegno? ed affonda nel senso originario stesso del perché e per chi ?disegnare?. Questo è ciò che il disegnare critico può dare: ricordare costantemente che non c?è una verità assoluta; non c?è un solo luogo, uguale e ripetuto in ogni parte del nostro mondo; non c?è un solo modo di divenire ?architettura? e ?città? della ?casa dell?uomo?. Così, in particolare, Cervara: possiamo parlare dei suoi luoghi, strade, architetture. Possiamo fare l?elenco di ciò che c?è, dei suoi casi particolari, dei suoi edifici, e solai e finestre. Ma tutte le case, e non solo a Cervara, hanno solai, finestre, porte, tetti, .... Non sono questi gli elementi che fanno di un luogo il luogo: quello (e solo quello) specifico per nome, storia, coordinate geografiche e caratteristiche fisiche e formali e ...; anche se sono quelli (solai, muri, tetti, porte, ...) gli elementi base perché via sia una casa dell?uomo, per avere un tetto sulla testa, un luogo dove vivere o, almeno, sopravvivere. Sono i modi di accostarsi fra di loro di tutti questi che fanno di Cervara il luogo Cervara; sono i colori e materiali qui presenti, il loro ripetersi ed accostarsi od isolarsi, i punti particolari e le ?variazioni su tema? presenti che li distinguono. E? il tipo di vegetazione e di natura che c?è intorno, la luce, le stagioni, e gli uomini che l?abitano, e..., che fanno di Cervara, come di qualsiasi altro luogo reale, quel luogo specifico, e non infiniti possibili altri luoghi (pur sempre ricchi di case, strade, porte, tetti, ...). Cervara: luogo individuale e singolare dove, come in tutti gli altri luoghi reali e singolari, ogni possibile intervento da condurre in esso e su di esso deve essere costante-mente pensato non come un oggetto architettonico o un intervento urbanistico astratto ed assoluto in sé; ogni ipotesi di intervento deve riflettere e rispecchiarsi sul suo essere a Cervara e per Cervara, e dialogare con ciò che Cervara è ed è stata.
2006
Bedoni, C. (2006). Il disegno per il ragionare intorno al senso dell’architettura e dei suoi luoghi / Drawing as a means of reflecting upon the meaning of architecture and site. In Verso un Centro Studi / Toward a Study Center (pp. 38-47). SUBIACO (RM) : Tipografia Il Torchio.
File in questo prodotto:
Non ci sono file associati a questo prodotto.

I documenti in IRIS sono protetti da copyright e tutti i diritti sono riservati, salvo diversa indicazione.

Utilizza questo identificativo per citare o creare un link a questo documento: https://hdl.handle.net/11590/173157
Citazioni
  • ???jsp.display-item.citation.pmc??? ND
  • Scopus ND
  • ???jsp.display-item.citation.isi??? ND
social impact