Atlante iconografico

Fine di questo Atlante è di interrogare il progetto di paesaggio come forma di comunicazione. Il metodo adottato è quello di un atlante, o grandemostra-abaco di idee di progetto, raccolte direttamente alla fonte attraverso documenti grafici o plastici di alcuni fra i migliori maestri del Novecento, “icone” che hanno profondamente influenzato la nostra cultura. La parola è dunque alle immagini, messe fra loro in relazione con brevi commenti in quanto forme di comunicazione di idee, più che di rappresentazione progettuale. L’ordine di classificazione è cronologico, l’obiettivo è una lettura comparata seguendo molteplici vettori. Si suggeriscono al lettore molte possibili interpretazioni, per categorie generali di pensiero che hanno attraversato il secolo, o per idee particolari che segnano l’originalità del singolo caso. “Del paesaggio si potrebbero dire molte cose (…) Questo è paesaggio, 48 definizioni di Franco Zagari per le edizioni Mancosu riesce ad aggiungere qualcosa di nuovo a ciò che tutti già sappiamo. Merito dell’introduzione di Zagari e del bell’atlante iconografico di Annalisa Metta, che ci fa letteralmente vedere come la concezione moderna – cioè a partire dalle avanguardie storiche del ‘900 - del paesaggio sia stata tutt’altro che naturalistica, passiva nei confronti dell’ambiente naturale assunto come totalità. Al contrario, futurismo, cubismo, costruttivismo, come hanno modificato la nostra concezione del vedere, così hanno modificato il modo con cui percepiamo e rappresentiamo la natura. (…) il paesaggio non può essere identificato con la propria rappresentazione. (…) D’altra parte, possiamo descrivere il paesaggio, comunicarlo agli altri, solo rappresentandolo.” (R. Nicolini).