Si tratta della raccolta dell'intero corpus delle epistole di Tommaso Campanella, che viene ad aggiornare ed emendare la raccolta curata nel 1927 da Vincenzo Spampanato per la collana laterziana degli Scrittori d'Italia, tenendo conto delle numerose acquisizioni successive e di un confronto con i manoscritti e gli originali delle lettere.Distribuito, seppure in modo diseguale, lungo l’intero arco della vita, l’epistolario di Campanella si presenta multiforme e vario, ma animato da un’unità profonda, sotterranea. Le lettere risultano diversificate per ampiezza, contenuti, lingua e stile espressivo: ampi memoriali a papi e sovrani convivono con scarni biglietti e opuscoli su quesiti scientifici; il volgare si alterna con il latino, e un linguaggio alto e ricercato con toni più semplici e familiari: ma ognuna di esse contribuisce ad aggiungere una pennellata all’autoritratto dell’autore. Ed è proprio in una lettera al granduca Ferdinando II che Campanella affida un autentico testamento spirituale, in cui sembrano riunirsi le fila di una vita: l’elogio della casa medicea per avere favorito la rinascita degli studi platonici; la riforma del sapere alla luce dei due libri della natura e della Scrittura; l’incontro giovanile a Padova con Galileo, che aveva segnato l’inizio di una costante amicizia e stima. La riflessione infine sul destino dei profeti, che, perseguitati dai politici e dai potenti perché osano illuminare le tenebre e svelare i loro inganni, risorgono il terzo giorno o il terzo secolo.
Ernst, E.G. (2010). Tommaso Campanella, Lettere. FIRENZE : Olschki.
Tommaso Campanella, Lettere
ERNST, Elisa Germana
2010-01-01
Abstract
Si tratta della raccolta dell'intero corpus delle epistole di Tommaso Campanella, che viene ad aggiornare ed emendare la raccolta curata nel 1927 da Vincenzo Spampanato per la collana laterziana degli Scrittori d'Italia, tenendo conto delle numerose acquisizioni successive e di un confronto con i manoscritti e gli originali delle lettere.Distribuito, seppure in modo diseguale, lungo l’intero arco della vita, l’epistolario di Campanella si presenta multiforme e vario, ma animato da un’unità profonda, sotterranea. Le lettere risultano diversificate per ampiezza, contenuti, lingua e stile espressivo: ampi memoriali a papi e sovrani convivono con scarni biglietti e opuscoli su quesiti scientifici; il volgare si alterna con il latino, e un linguaggio alto e ricercato con toni più semplici e familiari: ma ognuna di esse contribuisce ad aggiungere una pennellata all’autoritratto dell’autore. Ed è proprio in una lettera al granduca Ferdinando II che Campanella affida un autentico testamento spirituale, in cui sembrano riunirsi le fila di una vita: l’elogio della casa medicea per avere favorito la rinascita degli studi platonici; la riforma del sapere alla luce dei due libri della natura e della Scrittura; l’incontro giovanile a Padova con Galileo, che aveva segnato l’inizio di una costante amicizia e stima. La riflessione infine sul destino dei profeti, che, perseguitati dai politici e dai potenti perché osano illuminare le tenebre e svelare i loro inganni, risorgono il terzo giorno o il terzo secolo.I documenti in IRIS sono protetti da copyright e tutti i diritti sono riservati, salvo diversa indicazione.