Dopo l’edizione, a cura di G. Ernst, della ritrovata redazione italiana dell’Ateismo trionfato, che ha inaugurato la sezione delle pubblicazioni della Scuola Normale dedicata alle Opere di Tommaso Campanella, e alla quale ha fatto seguito quella di un testo famoso come l’Apologia pro Galileo, vede la luce un’opera meno nota del filosofo, ma non per questo meno degna di attenzione. La sua limitata circolazione è dipesa dal fatto di non avere conosciuto altre stampe dopo le due edizioni secentesche (Francoforte, 1623; Parigi, 1637) all’interno del corpus quadripartito della Philosophia realis. Se poco noto è il testo dell’Ethica latina – al quale Campanella aveva conferito una propria autonomia, scorporandolo dall’Epilogo magno in cui tracciava con giovanile freschezza le svelte linee di una tavola delle virtù assai prossima a quella proposta da Telesio –, ancora meno lette e praticamente sconosciute risultano le tre Quaestiones che corredano l’edizione parigina. Ma l’opera costituisce un tassello significativo nel sistema di Campanella, la cui dottrina morale si viene a inserire, in modo coerente, entro le coordinate della sua metafisica primalitaria. Nell’Ethica, dopo avere affrontato i rapporti tra pulsioni sensibili e mens razionale e divina, tra inclinazioni fisiche e scelte autonome, fondate sulla libertà, condizione e presupposto ineliminabile per ogni sistema morale, l’autore delinea un affresco delle diverse virtù in un susseguirsi non privo di aspetti vivaci e originali; nelle Quaestiones la riflessione sulla natura, il ruolo e i fini della virtù si confronta sia con le più rilevanti tradizioni etiche del passato – quelle degli antichi Romani, quelle epicuree e stoiche, ma soprattutto quelle esposte da Aristotele nell’Ethica Nicomachea, con la quale viene istituito un serrato e critico confronto –, sia con dottrine recenti: le posizioni naturalistiche di Telesio, ma anche quelle professate dai moderni ‘politici’e dai sostenitori della ragion di Stato, che identificano la virtù e la felicità con il potere e il dominio. Se nel testo dell’Ethica le argomentazioni relative alle virtù procedono in modo più spedito e lineare, illuminate da frequenti riferimenti autobiografici, nelle Quaestiones esse fanno appello a molteplici fonti, e particolarmente fitti risultano i richiami, oltre che alla Summa di Tommaso, a testi di Padri della Chiesa latini e greci, privilegiando passi di sant’Ambrogio, la cui presenza è una costante del pensiero campanelliano, e di Giovanni Crisostomo, ricordato soprattutto per temi che riecheggiano motivi stoici relativi alla sovranità del saggio, la cui virtù non può venire offesa e danneggiata da nessun evento esteriore. Il testo è stato corredato di annotazioni essenziali e di un primo riscontro delle numerosissime fonti, non sempre facili da individuare con certezza, in quanto talora indicate in modo generico, e che in ogni caso risultano suscettibili di sempre nuove precisazioni e integrazioni.

Ernst, E.G. (2011). Campanella T., Ethica. Quaestiones super Ethicam. PISA : Edizioni della Normale.

Campanella T., Ethica. Quaestiones super Ethicam

ERNST, Elisa Germana
2011-01-01

Abstract

Dopo l’edizione, a cura di G. Ernst, della ritrovata redazione italiana dell’Ateismo trionfato, che ha inaugurato la sezione delle pubblicazioni della Scuola Normale dedicata alle Opere di Tommaso Campanella, e alla quale ha fatto seguito quella di un testo famoso come l’Apologia pro Galileo, vede la luce un’opera meno nota del filosofo, ma non per questo meno degna di attenzione. La sua limitata circolazione è dipesa dal fatto di non avere conosciuto altre stampe dopo le due edizioni secentesche (Francoforte, 1623; Parigi, 1637) all’interno del corpus quadripartito della Philosophia realis. Se poco noto è il testo dell’Ethica latina – al quale Campanella aveva conferito una propria autonomia, scorporandolo dall’Epilogo magno in cui tracciava con giovanile freschezza le svelte linee di una tavola delle virtù assai prossima a quella proposta da Telesio –, ancora meno lette e praticamente sconosciute risultano le tre Quaestiones che corredano l’edizione parigina. Ma l’opera costituisce un tassello significativo nel sistema di Campanella, la cui dottrina morale si viene a inserire, in modo coerente, entro le coordinate della sua metafisica primalitaria. Nell’Ethica, dopo avere affrontato i rapporti tra pulsioni sensibili e mens razionale e divina, tra inclinazioni fisiche e scelte autonome, fondate sulla libertà, condizione e presupposto ineliminabile per ogni sistema morale, l’autore delinea un affresco delle diverse virtù in un susseguirsi non privo di aspetti vivaci e originali; nelle Quaestiones la riflessione sulla natura, il ruolo e i fini della virtù si confronta sia con le più rilevanti tradizioni etiche del passato – quelle degli antichi Romani, quelle epicuree e stoiche, ma soprattutto quelle esposte da Aristotele nell’Ethica Nicomachea, con la quale viene istituito un serrato e critico confronto –, sia con dottrine recenti: le posizioni naturalistiche di Telesio, ma anche quelle professate dai moderni ‘politici’e dai sostenitori della ragion di Stato, che identificano la virtù e la felicità con il potere e il dominio. Se nel testo dell’Ethica le argomentazioni relative alle virtù procedono in modo più spedito e lineare, illuminate da frequenti riferimenti autobiografici, nelle Quaestiones esse fanno appello a molteplici fonti, e particolarmente fitti risultano i richiami, oltre che alla Summa di Tommaso, a testi di Padri della Chiesa latini e greci, privilegiando passi di sant’Ambrogio, la cui presenza è una costante del pensiero campanelliano, e di Giovanni Crisostomo, ricordato soprattutto per temi che riecheggiano motivi stoici relativi alla sovranità del saggio, la cui virtù non può venire offesa e danneggiata da nessun evento esteriore. Il testo è stato corredato di annotazioni essenziali e di un primo riscontro delle numerosissime fonti, non sempre facili da individuare con certezza, in quanto talora indicate in modo generico, e che in ogni caso risultano suscettibili di sempre nuove precisazioni e integrazioni.
2011
Ernst, E.G. (2011). Campanella T., Ethica. Quaestiones super Ethicam. PISA : Edizioni della Normale.
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Utilizza questo identificativo per citare o creare un link a questo documento: https://hdl.handle.net/11590/174288
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