La ricerca dei fondamenti ultimi della conoscenza e della razionalità è da tempo assai problematica e, dopo tutto, infeconda. In alternativa, gran parte del pensiero contemporaneo si è impegnato ad eslicitare le diverse funzioni e istanze che intessono l'attività conoscitiva e razionale, introducendo apparati concettuali che pregiudicano fortemente l'istanza fondazionalista della filosofia moderna. Questo volume esplora la rilevanza del pragmatismo di Ch. S.Peirce, W. James, e G.H.Meadrispetto a tale orientamento, rintracciando nella loro complessa versione del concetto di esperienza i presupposti di un discorso filosofico che insiste sulla natura interpretativa e perciò sempre fallibile dei processi conoscitivi, senza tuttavia cedere agli esiti scettici della crisi del fondazionalismo. L'esame di un gruppo di temi che continuano ad alimentare il dibattito odierno _ quali l'autocoscienza,il linguaggio, il rapporto tra fattori empirici e logico-semantici della conoscenza, tra individualità e socialità, tra scienza ed etica, tra affettività e razionalità - evidenzia il carattere antidognatico della vena naturalistica del pragmatismo e il suo impegno 'terapeutico' nei confronti dei vari dualismi sottesi alla tradizione filosofica occidentale. si prospetta così una lettura del pensiero di Peirce, James e Mead che, a differenza di quelle prevalenti, valuta i loro punti di vista come modi diversi di declinare un progetto comune, piuttosto che come veri e proprio contrasti speculativi.
Calcaterra, R.M. (2003). Pragmatismo: i valori dell’esperienza. Letture di Peirce, James e Mead. ROMA : Carocci Editore.
Pragmatismo: i valori dell’esperienza. Letture di Peirce, James e Mead
CALCATERRA, Rosa Maria
2003-01-01
Abstract
La ricerca dei fondamenti ultimi della conoscenza e della razionalità è da tempo assai problematica e, dopo tutto, infeconda. In alternativa, gran parte del pensiero contemporaneo si è impegnato ad eslicitare le diverse funzioni e istanze che intessono l'attività conoscitiva e razionale, introducendo apparati concettuali che pregiudicano fortemente l'istanza fondazionalista della filosofia moderna. Questo volume esplora la rilevanza del pragmatismo di Ch. S.Peirce, W. James, e G.H.Meadrispetto a tale orientamento, rintracciando nella loro complessa versione del concetto di esperienza i presupposti di un discorso filosofico che insiste sulla natura interpretativa e perciò sempre fallibile dei processi conoscitivi, senza tuttavia cedere agli esiti scettici della crisi del fondazionalismo. L'esame di un gruppo di temi che continuano ad alimentare il dibattito odierno _ quali l'autocoscienza,il linguaggio, il rapporto tra fattori empirici e logico-semantici della conoscenza, tra individualità e socialità, tra scienza ed etica, tra affettività e razionalità - evidenzia il carattere antidognatico della vena naturalistica del pragmatismo e il suo impegno 'terapeutico' nei confronti dei vari dualismi sottesi alla tradizione filosofica occidentale. si prospetta così una lettura del pensiero di Peirce, James e Mead che, a differenza di quelle prevalenti, valuta i loro punti di vista come modi diversi di declinare un progetto comune, piuttosto che come veri e proprio contrasti speculativi.I documenti in IRIS sono protetti da copyright e tutti i diritti sono riservati, salvo diversa indicazione.