Sentirsi esistere. Inconscio, coscienza, autocoscienza

La tesi centrale di questo volume è che l’io, o meglio l’autocoscienza in quanto consapevolezza di sé nell’introspezione, è un’attività di riappropriazione narrativa dei prodotti finali di una macchina computazionale incon¬scia; e questa attività ha un carattere essenzialmente autodifensivo, essendo retta dall’esigenza primaria e universale di costruire e proteggere un’identità la cui solidità e chiarezza è il fondamento degli equilibri intrapersonale e interpersonale dell’organismo umano. La cassetta degli attrezzi con cui intendiamo dare corpo a questa tesi è quella della filosofia della mente informata dalle scienze cognitive. È con questi strumenti che ci proponiamo di elaborare una teoria naturalistica dell’autocoscienza, al cui interno classici temi psicoanalitici quali l’inconscio, l’autoinganno e i meccanismi di difesa possano essere letti in una luce nuova e più rigorosa.