Dieci anni dopo le leggi di privatizzazione e di liberalizzazione, l’apertura dei servizi pubblici al mercato è ancora limitata e imperfetta. Il governo e gli enti locali rimangono direttamente coinvolti nella gestione; i vecchi monopolisti mantengono posizioni dominanti; aumentano i ricorsi al giudice amministrativo e le richieste di mediazione politica. Il volume evidenzia come tutto questo dipenda, oltre che dalla difficile congiuntura economica, dalle molte contraddizioni dell’assetto istituzionale. Una prima contraddizione riguarda i rapporti tra l’ordinamento italiano e quello comunitario: le riforme avviate negli anni Novanta incontrano resistenze, anche perché la costruzione di un regime sempre più integrato a livello europeo non è in grado di superare definitivamente le protezioni statali. Una seconda criticità concerne l’asimmetria tra i servizi nazionali, nei quali si introducono spazi per l’iniziativa privata e la concorrenza, e i servizi locali, dominati invece dalla mano pubblica. Una terza questione interessa il sistema di regolazione, non adeguatamente completato, ed anzi minacciato dai recenti interventi normativi che riducono il ruolo e i poteri delle Autorità indipendenti. Infine, una quarta contraddizione è data dalla lenta e incerta evoluzione dei rapporti di utenza come relazioni di mercato.
Napolitano, G. (2005). Regole e mercato nei servizi pubblici. Bologna : Il Mulino.
Regole e mercato nei servizi pubblici
NAPOLITANO, GIULIO
2005-01-01
Abstract
Dieci anni dopo le leggi di privatizzazione e di liberalizzazione, l’apertura dei servizi pubblici al mercato è ancora limitata e imperfetta. Il governo e gli enti locali rimangono direttamente coinvolti nella gestione; i vecchi monopolisti mantengono posizioni dominanti; aumentano i ricorsi al giudice amministrativo e le richieste di mediazione politica. Il volume evidenzia come tutto questo dipenda, oltre che dalla difficile congiuntura economica, dalle molte contraddizioni dell’assetto istituzionale. Una prima contraddizione riguarda i rapporti tra l’ordinamento italiano e quello comunitario: le riforme avviate negli anni Novanta incontrano resistenze, anche perché la costruzione di un regime sempre più integrato a livello europeo non è in grado di superare definitivamente le protezioni statali. Una seconda criticità concerne l’asimmetria tra i servizi nazionali, nei quali si introducono spazi per l’iniziativa privata e la concorrenza, e i servizi locali, dominati invece dalla mano pubblica. Una terza questione interessa il sistema di regolazione, non adeguatamente completato, ed anzi minacciato dai recenti interventi normativi che riducono il ruolo e i poteri delle Autorità indipendenti. Infine, una quarta contraddizione è data dalla lenta e incerta evoluzione dei rapporti di utenza come relazioni di mercato.I documenti in IRIS sono protetti da copyright e tutti i diritti sono riservati, salvo diversa indicazione.