È difficilissimo parlare oggi di televisione senza sparare a zero, tale è la potenza di questo straordinario amplificatore dell'informazione e del sapere. La televisione, o meglio il "flusso" televisivo, è un fatto ineludibile e sta a noi imparare o meno a non farci travolgere da quest'onda ma piuttosto a planare su di essa come su un surf per sfruttarne così ogni potenzialità orientando noi la nostra vita. Lo scopo del volume è appunto quello di navigare all'interno delle derive apocalittiche e integrate, senza però disprezzarle, ma utilizzandole come elementi di analisi per offrire all'adulto educatore chiavi interpretative differenti da quelle utilizzate a livello di senso comune. Sul piano dell’organizzazione concettuale dei contenuti il volume è articolato in cinque capitoli. Nel capitolo primo, dopo una premessa a carattere generale sul dibattito intorno alla significatività sociale, culturale ed educativa della Tv, si prendono in considerazione e si analizzano le inquietudini più diffuse nel mondo adulto a riguardo dell’esperienza televisiva che coinvolge bambini e ragazzi. Sono chiamati in causa studiosi quali Popper, Condry, McLuhan, D’Amato, Metastasio, Zecchi, Linguiti, Williams, Maragliano e altri ancora. Nel capitolo secondo, sulla base degli studi e delle riflessioni di Roberto Maragliano, si individuano gli aspetti cognitivi, affettivi e socio-relazionali che caratterizzano il potere di attrazione della Tv. Inoltre si puntualizzano quali sono i possibili processi di apprendimento attivati da programmi come La Melevisione, i Teletubbies, i Fimbles, Art Attack e Bim Bum Bam. Infine, si sofferma l’attenzione sulla mediazione familiare all’esperienza televisiva e sulle funzioni pedagogiche che genitori e insegnanti possono assolvere per condividere con figli e allievi i contenuti e i processi innescati dalla frequentazione della Tv. Oltre a Maragliano sono coinvolti nella riflessione Bruner, Laeng, Mazzotta, Montuschi, Goleman, Gané. Il capitolo terzo è incentrato sulla Tv educativa. Dopo un breve excursus sulla stagione della Tv pedagogica (dagli albori alla riforma della Televisione del 1975) con numerosi riferimenti a programmi educativi entrati ormai stabilmente nell’immaginario collettivo, quali Non è mai troppo tardi, Vangelo vivo, Giocagiò, Pippi calzelunghe, Il Dirodorlando, l’analisi è rivolta ai contributi proposti da strutture come Rai Educational e da programmi quali Mediamente, Quark, Sfera, La Macchina del tempo e così via. Gli studiosi a cui si fa riferimento in questo capitolo sono Chiara Valmachino, Aldo Grasso, Luigi Volpicelli, Mauro Laeng. Nel capitolo quarto si prende inizialmente in considerazione un argomento molto interessante sul piano pedagogico: la comunicazione sociale, con una breve analisi delle pubblicità socialmente utili (da Pubblicità Progresso ai nostri giorni). In seguito la riflessione si sposta sul rapporto tra Televisione e Disabilità. In modo particolare si sofferma l’attenzione sui dati emersi nella ricerca Oltre il Giardino, promossa dal CENSIS e dal Segretariato Sociale della Rai nel 2003 – anno europeo della persona con disabilità –. Si tratta di una significativa opportunità per parlare di Tv anche in prospettiva pedagogico-speciale. Supportano le analisi e le riflessioni i contributi scientifico-culturali di autori come Montuschi, Canevaro, Ianes, Gadotti, Gentiluomo, Piazza. Infine, nel capitolo quinto si delineano alcune proposte educativo-didattiche, anche speciali, incentrate sulla esperienza televisiva e finalizzate ai bambini del Nido e della Scuola dell’infanzia, così come ad allievi di Scuola Primaria e a studenti di Scuola Media e Secondaria Superiore. I temi trattati sono diversificati: le aree e i campi di esperienza oppure le intelligenze multiple sono posti in rapporto con i Teletubbies, animazione per i più piccini; i palinsesti del passato e odierni divengono occasione di studio e ricerca per gli alunni della Scuola Primaria; le pubblicità incentrate sulle persone disabili sono un valido spunto di riflessione per gli studenti della Scuola Media, mentre il tema della violenza è analizzato in prospettiva multimodale dai ragazzi delle superiori. Conclude il lavoro una bibliografia essenziale che raccoglie alcuni dei contributi citati all’interno del volume ed altre opere consultate per la comprensione e l’approfondimento delle tematiche emerse nel corso della stesura.

Bocci, F. (2006). Una tv per crescere. Esperienza televisiva, apprendimento e disabilità. Assisi : Cittadella.

Una tv per crescere. Esperienza televisiva, apprendimento e disabilità

BOCCI, FABIO
2006-01-01

Abstract

È difficilissimo parlare oggi di televisione senza sparare a zero, tale è la potenza di questo straordinario amplificatore dell'informazione e del sapere. La televisione, o meglio il "flusso" televisivo, è un fatto ineludibile e sta a noi imparare o meno a non farci travolgere da quest'onda ma piuttosto a planare su di essa come su un surf per sfruttarne così ogni potenzialità orientando noi la nostra vita. Lo scopo del volume è appunto quello di navigare all'interno delle derive apocalittiche e integrate, senza però disprezzarle, ma utilizzandole come elementi di analisi per offrire all'adulto educatore chiavi interpretative differenti da quelle utilizzate a livello di senso comune. Sul piano dell’organizzazione concettuale dei contenuti il volume è articolato in cinque capitoli. Nel capitolo primo, dopo una premessa a carattere generale sul dibattito intorno alla significatività sociale, culturale ed educativa della Tv, si prendono in considerazione e si analizzano le inquietudini più diffuse nel mondo adulto a riguardo dell’esperienza televisiva che coinvolge bambini e ragazzi. Sono chiamati in causa studiosi quali Popper, Condry, McLuhan, D’Amato, Metastasio, Zecchi, Linguiti, Williams, Maragliano e altri ancora. Nel capitolo secondo, sulla base degli studi e delle riflessioni di Roberto Maragliano, si individuano gli aspetti cognitivi, affettivi e socio-relazionali che caratterizzano il potere di attrazione della Tv. Inoltre si puntualizzano quali sono i possibili processi di apprendimento attivati da programmi come La Melevisione, i Teletubbies, i Fimbles, Art Attack e Bim Bum Bam. Infine, si sofferma l’attenzione sulla mediazione familiare all’esperienza televisiva e sulle funzioni pedagogiche che genitori e insegnanti possono assolvere per condividere con figli e allievi i contenuti e i processi innescati dalla frequentazione della Tv. Oltre a Maragliano sono coinvolti nella riflessione Bruner, Laeng, Mazzotta, Montuschi, Goleman, Gané. Il capitolo terzo è incentrato sulla Tv educativa. Dopo un breve excursus sulla stagione della Tv pedagogica (dagli albori alla riforma della Televisione del 1975) con numerosi riferimenti a programmi educativi entrati ormai stabilmente nell’immaginario collettivo, quali Non è mai troppo tardi, Vangelo vivo, Giocagiò, Pippi calzelunghe, Il Dirodorlando, l’analisi è rivolta ai contributi proposti da strutture come Rai Educational e da programmi quali Mediamente, Quark, Sfera, La Macchina del tempo e così via. Gli studiosi a cui si fa riferimento in questo capitolo sono Chiara Valmachino, Aldo Grasso, Luigi Volpicelli, Mauro Laeng. Nel capitolo quarto si prende inizialmente in considerazione un argomento molto interessante sul piano pedagogico: la comunicazione sociale, con una breve analisi delle pubblicità socialmente utili (da Pubblicità Progresso ai nostri giorni). In seguito la riflessione si sposta sul rapporto tra Televisione e Disabilità. In modo particolare si sofferma l’attenzione sui dati emersi nella ricerca Oltre il Giardino, promossa dal CENSIS e dal Segretariato Sociale della Rai nel 2003 – anno europeo della persona con disabilità –. Si tratta di una significativa opportunità per parlare di Tv anche in prospettiva pedagogico-speciale. Supportano le analisi e le riflessioni i contributi scientifico-culturali di autori come Montuschi, Canevaro, Ianes, Gadotti, Gentiluomo, Piazza. Infine, nel capitolo quinto si delineano alcune proposte educativo-didattiche, anche speciali, incentrate sulla esperienza televisiva e finalizzate ai bambini del Nido e della Scuola dell’infanzia, così come ad allievi di Scuola Primaria e a studenti di Scuola Media e Secondaria Superiore. I temi trattati sono diversificati: le aree e i campi di esperienza oppure le intelligenze multiple sono posti in rapporto con i Teletubbies, animazione per i più piccini; i palinsesti del passato e odierni divengono occasione di studio e ricerca per gli alunni della Scuola Primaria; le pubblicità incentrate sulle persone disabili sono un valido spunto di riflessione per gli studenti della Scuola Media, mentre il tema della violenza è analizzato in prospettiva multimodale dai ragazzi delle superiori. Conclude il lavoro una bibliografia essenziale che raccoglie alcuni dei contributi citati all’interno del volume ed altre opere consultate per la comprensione e l’approfondimento delle tematiche emerse nel corso della stesura.
2006
8830808601
Bocci, F. (2006). Una tv per crescere. Esperienza televisiva, apprendimento e disabilità. Assisi : Cittadella.
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Utilizza questo identificativo per citare o creare un link a questo documento: https://hdl.handle.net/11590/178453
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