Questo è un libro sulla natura umana. Un libro che affronta un tema del genere ha come scopo prioritario il problema di spiegare cosa rende gli umani quello che sono – ciò che li caratterizza in modo specifico. Stabilire se esista una qualche proprietà (o un gruppo di proprietà) capace di caratterizzare l’essere umano nella sua peculiarità è questione aperta e fortemente controversa. In epoche e autori diversi sono state proposte interpretazioni alternative della peculiarità degli umani giustificate in riferimento a caratteri molto diversi tra loro: la stazione eretta, l’abilità di costruire strumenti, l’autocoscienza, solo per fare alcuni esempi. La tesi di base di questo libro è che la peculiarità degli umani dipenda in larga parte dal fatto che essi posseggono un linguaggio. In un libro del genere dove il peso esplicativo è spostato sul ruolo del linguaggio, l’obiettivo di fondo è la chiarificazione di cosa si debba intendere per «linguaggio» quando si dice che il linguaggio ha una relazione con il tema della natura umana – accezioni diverse di linguaggio, come vedremo, implicano concezioni molto diverse di tale natura. Sostenere che le caratteristiche peculiari degli umani debbano essere analizzate in riferimento alla loro specificità caratterizza la nostra indagine in un duplice senso. Il primo è che indagare la natura umana senza ipotizzare statuti speciali o speciali metodologie d’indagine significa caratterizzare il nostro punto di vista all’interno di una prospettiva genuinamente naturalistica. Il secondo entra in modo più diretto nel contenuto teorico della nostra proposta: escludendo la tesi che gli umani siano caratterizzati da un supposto stato di eccezione, l’analisi di ciò che rende specifico l’essere umano deve procedere di pari passo con l’indagine relativa a ciò che gli umani hanno in comune con gli animali ad essi più vicini nella scala filetica: la specificità dell’essere umano, in altre parole, può e deve essere guadagnata all’interno di un quadro continuista. In questo scritto porteremo argomenti a sostegno dell’idea che il linguaggio possa determinare alcuni tratti peculiari della natura umana senza per questo rompere il vincolo di continuità imposto dall’indagine naturalistica.

Ferretti, F. (2007). Perché non siamo speciali. Mente, linguaggio e natura umana.

Perché non siamo speciali. Mente, linguaggio e natura umana

FERRETTI, FRANCESCO
2007-01-01

Abstract

Questo è un libro sulla natura umana. Un libro che affronta un tema del genere ha come scopo prioritario il problema di spiegare cosa rende gli umani quello che sono – ciò che li caratterizza in modo specifico. Stabilire se esista una qualche proprietà (o un gruppo di proprietà) capace di caratterizzare l’essere umano nella sua peculiarità è questione aperta e fortemente controversa. In epoche e autori diversi sono state proposte interpretazioni alternative della peculiarità degli umani giustificate in riferimento a caratteri molto diversi tra loro: la stazione eretta, l’abilità di costruire strumenti, l’autocoscienza, solo per fare alcuni esempi. La tesi di base di questo libro è che la peculiarità degli umani dipenda in larga parte dal fatto che essi posseggono un linguaggio. In un libro del genere dove il peso esplicativo è spostato sul ruolo del linguaggio, l’obiettivo di fondo è la chiarificazione di cosa si debba intendere per «linguaggio» quando si dice che il linguaggio ha una relazione con il tema della natura umana – accezioni diverse di linguaggio, come vedremo, implicano concezioni molto diverse di tale natura. Sostenere che le caratteristiche peculiari degli umani debbano essere analizzate in riferimento alla loro specificità caratterizza la nostra indagine in un duplice senso. Il primo è che indagare la natura umana senza ipotizzare statuti speciali o speciali metodologie d’indagine significa caratterizzare il nostro punto di vista all’interno di una prospettiva genuinamente naturalistica. Il secondo entra in modo più diretto nel contenuto teorico della nostra proposta: escludendo la tesi che gli umani siano caratterizzati da un supposto stato di eccezione, l’analisi di ciò che rende specifico l’essere umano deve procedere di pari passo con l’indagine relativa a ciò che gli umani hanno in comune con gli animali ad essi più vicini nella scala filetica: la specificità dell’essere umano, in altre parole, può e deve essere guadagnata all’interno di un quadro continuista. In questo scritto porteremo argomenti a sostegno dell’idea che il linguaggio possa determinare alcuni tratti peculiari della natura umana senza per questo rompere il vincolo di continuità imposto dall’indagine naturalistica.
2007
9788842082651
Ferretti, F. (2007). Perché non siamo speciali. Mente, linguaggio e natura umana.
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