Avvalendosi di una nuova capillare campagna fotografica concepita e coordinata dall’autrice, il volume propone una analisi dettagliata degli aspetti relativi allo stile, alla tecnica, all’iconografia, alla datazione e al significato degli affreschi eseguiti da Annibale Carracci con la partecipazione del fratello Agostino nella Galleria Farnese all’apertura del Seicento. Considerato per secoli il modello della cultura classicista e d’accademia, il ciclo viene così riletto, come suggeriscono le fonti e le evidenze stilistiche come il momento più alto del tentativo compiuto dai Carracci di coniare un linguaggio pittorico multidialettale, frutto dell’unione degli accenti proprii delle scuole pittoriche regionali così come emergevano dalla vasta ricostruzione compiuta da Vasari nella seconda edizione delle Vite (Firenze, Giunti, 1568). Come avevano inteso i i suoi primi sostenitori, negli affreschi di Palazzo Farnese Annibale ha voluto combinare gli ingredienti distintivi della maniera moderna – i modelli della scultura antica, di Michelangelo, Raffaello, Tiziano, Correggio, Parmigianino – rifondendoli in uno stile nuovo che, per la prima volta dopo la lunga stagione del tardo manierismo, tornava a riverificare ogni invenzione sulla natura, come attestato dal ricchissimo corpus di disegni preparatori, qui in parte esaminati. Alla luce di questa analisi, e ancora una volta in accordo con quanto indicato dalle voci critiche più vicine ai Carracci, la Galleria Farnese si rivela come il testo figurativo più dichiaratamente e radicalmente antimanierista della storia della pittura italiana.

Taking advantage of a new photographic campaign that the author has conceived and coordinated, the book offers a close analysis of the frescoes painted at the beginning of 17th century in the Farnese Gallery by Annibale Carracci with the participation of his brother Agostino, and gives a new interpretation of their style, technique, iconography, chronology and meaning. Having been considered for centuries the model of classicism and academic culture, the Farnese decoration is here examined according to sources and on stylistic evidences as the more significant document of Carracci’s effort to create a multidialectal pictorial language able to unify the different characters of regional pictorial schools, as Vasari described them in his second edition’s of the Lifes (Firenze, Giunti, 1568). In the Farnese frescoes, Annibale created a combination of different elements of the ‘modern manner’ (i.e. the models of ancient sculpture, Michelangelo, Raffaello, Tiziano, Correggio, Parmigianino) creating a new style that for the first time went back to nature after the long mannerist season, verifying every invention upon the model of truth, as it is testified by the very important corpus of drawings that are here examined. As it comes out from this analysis and from the sources closest to Carracci, the Farnese Gallery is to be considered the most radically antimannerist work of the all history of italian painting.

Ginzburg, S. (2008). La Galleria Farnese. Gli affreschi dei Carracci. Milano : Electa.

La Galleria Farnese. Gli affreschi dei Carracci

GINZBURG, SILVIA
2008-01-01

Abstract

Taking advantage of a new photographic campaign that the author has conceived and coordinated, the book offers a close analysis of the frescoes painted at the beginning of 17th century in the Farnese Gallery by Annibale Carracci with the participation of his brother Agostino, and gives a new interpretation of their style, technique, iconography, chronology and meaning. Having been considered for centuries the model of classicism and academic culture, the Farnese decoration is here examined according to sources and on stylistic evidences as the more significant document of Carracci’s effort to create a multidialectal pictorial language able to unify the different characters of regional pictorial schools, as Vasari described them in his second edition’s of the Lifes (Firenze, Giunti, 1568). In the Farnese frescoes, Annibale created a combination of different elements of the ‘modern manner’ (i.e. the models of ancient sculpture, Michelangelo, Raffaello, Tiziano, Correggio, Parmigianino) creating a new style that for the first time went back to nature after the long mannerist season, verifying every invention upon the model of truth, as it is testified by the very important corpus of drawings that are here examined. As it comes out from this analysis and from the sources closest to Carracci, the Farnese Gallery is to be considered the most radically antimannerist work of the all history of italian painting.
2008
9788837049157
Avvalendosi di una nuova capillare campagna fotografica concepita e coordinata dall’autrice, il volume propone una analisi dettagliata degli aspetti relativi allo stile, alla tecnica, all’iconografia, alla datazione e al significato degli affreschi eseguiti da Annibale Carracci con la partecipazione del fratello Agostino nella Galleria Farnese all’apertura del Seicento. Considerato per secoli il modello della cultura classicista e d’accademia, il ciclo viene così riletto, come suggeriscono le fonti e le evidenze stilistiche come il momento più alto del tentativo compiuto dai Carracci di coniare un linguaggio pittorico multidialettale, frutto dell’unione degli accenti proprii delle scuole pittoriche regionali così come emergevano dalla vasta ricostruzione compiuta da Vasari nella seconda edizione delle Vite (Firenze, Giunti, 1568). Come avevano inteso i i suoi primi sostenitori, negli affreschi di Palazzo Farnese Annibale ha voluto combinare gli ingredienti distintivi della maniera moderna – i modelli della scultura antica, di Michelangelo, Raffaello, Tiziano, Correggio, Parmigianino – rifondendoli in uno stile nuovo che, per la prima volta dopo la lunga stagione del tardo manierismo, tornava a riverificare ogni invenzione sulla natura, come attestato dal ricchissimo corpus di disegni preparatori, qui in parte esaminati. Alla luce di questa analisi, e ancora una volta in accordo con quanto indicato dalle voci critiche più vicine ai Carracci, la Galleria Farnese si rivela come il testo figurativo più dichiaratamente e radicalmente antimanierista della storia della pittura italiana.
Ginzburg, S. (2008). La Galleria Farnese. Gli affreschi dei Carracci. Milano : Electa.
File in questo prodotto:
Non ci sono file associati a questo prodotto.

I documenti in IRIS sono protetti da copyright e tutti i diritti sono riservati, salvo diversa indicazione.

Utilizza questo identificativo per citare o creare un link a questo documento: https://hdl.handle.net/11590/178596
Citazioni
  • ???jsp.display-item.citation.pmc??? ND
  • Scopus ND
  • ???jsp.display-item.citation.isi??? ND
social impact