A distanza di quasi cinquant'anni dall'uscita, Accattone sembra non aver perso nulla della sua carica "eversiva" (che provocò violente contestazioni e l'intervento della censura nel 1961). Lo si può guardare come un'aspra denuncia delle condizioni di vita dei sottoproletari romani o come lo straordinario documento antropologico di un passato che ancora si proietta nel presente: lo scenario della periferia, infatti, accoglie continuamente nei suoi gironi infernali nuove figure di emarginati. Ma, al di là della dimensione politica o sociologica, la forza del film risiede soprattutto nella sua prospettiva estetica. Accattone è la folgorante invenzione di uno stile che, attraverso un raffinato primitivismo, infrange le regole della bella scrittura cinematografica e i consueti canoni neorealisti di rappresentazione della povertà. Privi di qualsiasi proiezione in un mondo migliore, i suoi delinquenti pieni di innocenza non hanno speranza di redenzione sociale o religiosa, sono tragici eroi dell'impotenza e del nichilismo. Il loro unico riscatto è affidato alla trasfigurazione mitica dello sguardo pasoliniano.

Accattone seems today as "provocative" as it was fifty years ago, in 1961, when it was released (causing violent oppositions and censorship interventions). It can be seen as a harsh denounciation of life conditions of the Roman subproletarians as well as an extraordinary anthropological document of a past still projecting itself in the present time. As a matter of fact, the outskirts scenery hosts today in its infernal circles new kinds of outcasts. Besides its political or sociological dimension, the strength of the film depends mainly on its aesthetcal perspective. Accattone is the striking invention of a style which, through a refined primitivism, breaks the rules of a "beatiful" film composition as well as the neorealistic canons of paupers' representation. Its delinquents full of innocence, deprived of any perspective in a better world, have no hope of social or religious redemption. They are tragic heroes of impotence and nichilism. Their only way of liberation is granted to the mythical transfiguration of Pasolini's gaze.

Parigi, S. (2008). Pier Paolo Pasolini. Accattone. TORINO : Lindau.

Pier Paolo Pasolini. Accattone

PARIGI, Stefania
2008-01-01

Abstract

Accattone seems today as "provocative" as it was fifty years ago, in 1961, when it was released (causing violent oppositions and censorship interventions). It can be seen as a harsh denounciation of life conditions of the Roman subproletarians as well as an extraordinary anthropological document of a past still projecting itself in the present time. As a matter of fact, the outskirts scenery hosts today in its infernal circles new kinds of outcasts. Besides its political or sociological dimension, the strength of the film depends mainly on its aesthetcal perspective. Accattone is the striking invention of a style which, through a refined primitivism, breaks the rules of a "beatiful" film composition as well as the neorealistic canons of paupers' representation. Its delinquents full of innocence, deprived of any perspective in a better world, have no hope of social or religious redemption. They are tragic heroes of impotence and nichilism. Their only way of liberation is granted to the mythical transfiguration of Pasolini's gaze.
2008
978-88-7180-756-0
A distanza di quasi cinquant'anni dall'uscita, Accattone sembra non aver perso nulla della sua carica "eversiva" (che provocò violente contestazioni e l'intervento della censura nel 1961). Lo si può guardare come un'aspra denuncia delle condizioni di vita dei sottoproletari romani o come lo straordinario documento antropologico di un passato che ancora si proietta nel presente: lo scenario della periferia, infatti, accoglie continuamente nei suoi gironi infernali nuove figure di emarginati. Ma, al di là della dimensione politica o sociologica, la forza del film risiede soprattutto nella sua prospettiva estetica. Accattone è la folgorante invenzione di uno stile che, attraverso un raffinato primitivismo, infrange le regole della bella scrittura cinematografica e i consueti canoni neorealisti di rappresentazione della povertà. Privi di qualsiasi proiezione in un mondo migliore, i suoi delinquenti pieni di innocenza non hanno speranza di redenzione sociale o religiosa, sono tragici eroi dell'impotenza e del nichilismo. Il loro unico riscatto è affidato alla trasfigurazione mitica dello sguardo pasoliniano.
Parigi, S. (2008). Pier Paolo Pasolini. Accattone. TORINO : Lindau.
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