Frutto di molteplici esperienze di studio e di ricerca, il saggio è un itinerario, sulla scorta di categorie sociologiche, intorno alle trasformazioni delle pratiche e dei significati che riguardano la guerra, la pace e la sicurezza. Nell'attuale contesto in cui civile e militare, politica e religione, pubblico e privato, vittima e carnefice, azione solidale e azione predatoria, tempo di pace e tempo di guerra appaiono spesso con-fusi, ibridati, contaminati, l'autrice, attraverso una sociologia della pace che non si sottrae alle sfide di una autoriflessività critica, rintraccia contraddizioni e paradossi nascosti nei paradigmi e nei discorsi prevalenti. Mette in discussione assunti e procedure taciti, a partire da quelli della conflict resolution, del peacekeeping, del peacebuilding e del nation building, dalle ideologie dell'aiuto, della democratizzazione, della difesa dei diritti umani. Delinea configurazioni dai tratti fluidi in cui decomposizioni e ricomposizioni sociali sempre più celeri e violente danno luogo a galassie conflittuali in movimento che si esprimono attraverso logiche caotiche, dinamiche mimetiche e processi di rispecchiamento. Le figure che abitano questi paesaggi sono, a loro volta, prive di fissità, cariche di tensioni, ambivalenze, slanci, contraddizioni; restano in equilibrio, transitando, su ciò che è contraddittorio, irrisolvibile, tra poteri oscuri e autorità palesi, tra guerre non-guerre e paci rischiose, tra interessi geostrategici più o meno occulti e azioni spettacolari, tra sofferte riconciliazioni e riaccendersi dei conflitti, tra confini mobili e governance esitanti. Misurandosi con la frammentazione e la complessità sviluppano competenze ad alternare diverse e finanche opposte logiche di azione. Alla fine di questo percorso appare evidente che da una parte la strumentalizzazione degli ideali di pace e dall'altra una sua concezione proattiva e (forse) eccessivamente inclusiva hanno prodotto conseguenze inattese, ibridazioni convulse che ci hanno portato ad un suo sovvertimento, oltre la pace, verso guerre sempre più facili e più frequenti, la cui ombra si allunga sulla nostra vita quotidiana e sul nostro modo di pensare. Stiamo forse transitando verso il rischio di un 'totalitarismo' della pace che partecipa alla violenza globale?

Maniscalco, M.L. (2008). La pace in rivolta. MILANO : FrancoAngeli.

La pace in rivolta

MANISCALCO, Maria Luisa
2008-01-01

Abstract

Frutto di molteplici esperienze di studio e di ricerca, il saggio è un itinerario, sulla scorta di categorie sociologiche, intorno alle trasformazioni delle pratiche e dei significati che riguardano la guerra, la pace e la sicurezza. Nell'attuale contesto in cui civile e militare, politica e religione, pubblico e privato, vittima e carnefice, azione solidale e azione predatoria, tempo di pace e tempo di guerra appaiono spesso con-fusi, ibridati, contaminati, l'autrice, attraverso una sociologia della pace che non si sottrae alle sfide di una autoriflessività critica, rintraccia contraddizioni e paradossi nascosti nei paradigmi e nei discorsi prevalenti. Mette in discussione assunti e procedure taciti, a partire da quelli della conflict resolution, del peacekeeping, del peacebuilding e del nation building, dalle ideologie dell'aiuto, della democratizzazione, della difesa dei diritti umani. Delinea configurazioni dai tratti fluidi in cui decomposizioni e ricomposizioni sociali sempre più celeri e violente danno luogo a galassie conflittuali in movimento che si esprimono attraverso logiche caotiche, dinamiche mimetiche e processi di rispecchiamento. Le figure che abitano questi paesaggi sono, a loro volta, prive di fissità, cariche di tensioni, ambivalenze, slanci, contraddizioni; restano in equilibrio, transitando, su ciò che è contraddittorio, irrisolvibile, tra poteri oscuri e autorità palesi, tra guerre non-guerre e paci rischiose, tra interessi geostrategici più o meno occulti e azioni spettacolari, tra sofferte riconciliazioni e riaccendersi dei conflitti, tra confini mobili e governance esitanti. Misurandosi con la frammentazione e la complessità sviluppano competenze ad alternare diverse e finanche opposte logiche di azione. Alla fine di questo percorso appare evidente che da una parte la strumentalizzazione degli ideali di pace e dall'altra una sua concezione proattiva e (forse) eccessivamente inclusiva hanno prodotto conseguenze inattese, ibridazioni convulse che ci hanno portato ad un suo sovvertimento, oltre la pace, verso guerre sempre più facili e più frequenti, la cui ombra si allunga sulla nostra vita quotidiana e sul nostro modo di pensare. Stiamo forse transitando verso il rischio di un 'totalitarismo' della pace che partecipa alla violenza globale?
2008
978-88-568-0444-7
Maniscalco, M.L. (2008). La pace in rivolta. MILANO : FrancoAngeli.
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