Le certificazioni di qualità rappresentano l’oggetto di un dibattito complesso e controverso: da un lato, infatti, esse offrono una garanzia nei confronti dei terzi circa l’affidabilità di un’impresa, rappresentando un efficace strumento di riduzione delle asimmetrie informative a tutela del mercato; dall’altro lato, tuttavia, sono a loro volta causa di asimmetrie e, se impiegate in modo distorto, sono anche una possibile fonte di danno per i singoli e di disfunzione del mercato. Il fenomeno va così a intrecciarsi con gli attuali, complessi sviluppi della responsabilità civile, offrendo spunti di rilevante interesse per il giurista. L’individuazione della disciplina applicabile ai cc.dd. “organismi di certificazione” rappresenta, infatti, un’ipotesi paradigmatica per verificare la tenuta del sistema di regole che governano la responsabilità di coloro che, nell’ambito di un’attività professionale, mettono in circolazione informazioni non veritiere. Da questa angolazione, si ipotizza l’esistenza di una responsabilità da inesatta certificazione che possa concorrere a conferire una maggiore trasparenza e affidabilità all’intero sistema e incentivare tutti i soggetti che vi operano a svolgere correttamente il proprio ruolo.
Bellisario, E. (2011). Certificazioni di qualità e responsabilità civile. MILANO : Giuffrè.
Certificazioni di qualità e responsabilità civile
BELLISARIO, ELENA
2011-01-01
Abstract
Le certificazioni di qualità rappresentano l’oggetto di un dibattito complesso e controverso: da un lato, infatti, esse offrono una garanzia nei confronti dei terzi circa l’affidabilità di un’impresa, rappresentando un efficace strumento di riduzione delle asimmetrie informative a tutela del mercato; dall’altro lato, tuttavia, sono a loro volta causa di asimmetrie e, se impiegate in modo distorto, sono anche una possibile fonte di danno per i singoli e di disfunzione del mercato. Il fenomeno va così a intrecciarsi con gli attuali, complessi sviluppi della responsabilità civile, offrendo spunti di rilevante interesse per il giurista. L’individuazione della disciplina applicabile ai cc.dd. “organismi di certificazione” rappresenta, infatti, un’ipotesi paradigmatica per verificare la tenuta del sistema di regole che governano la responsabilità di coloro che, nell’ambito di un’attività professionale, mettono in circolazione informazioni non veritiere. Da questa angolazione, si ipotizza l’esistenza di una responsabilità da inesatta certificazione che possa concorrere a conferire una maggiore trasparenza e affidabilità all’intero sistema e incentivare tutti i soggetti che vi operano a svolgere correttamente il proprio ruolo.I documenti in IRIS sono protetti da copyright e tutti i diritti sono riservati, salvo diversa indicazione.