Come ricorda Maurice Aymard nella prefazione, la comunità viene fondata ogni volta al di fuori oppure contro la società, ma per meglio trasformarla dall'interno, proponendo ai suoi membri dei modelli di vita, delle esigenze di solidarietà, grazie ai quali la società finisce sempre per rafforzarsi e riprendere l'iniziativa. Seguendo questa impostazione nel libro si è perseguito un duplice obiettivo. Da un lato si è inteso percorrere un viaggio sociologico nel concetto di comunità; un viaggio attraverso il quale impadronirsi delle differenti modalità ed accezioni della categoria "comunità" usata da studiosi classici e contemporanei per cogliere e descrivere importanti trasformazioni della realtà sociale che li ha circondati e li circonda. Dall'altro lato si è tentato di orientare in maniera selettiva il percorso ora descritto, indirizzandolo verso il confronto con alcune problematiche cruciali per le società globali contemporanee: individualismo, egoismo, permanenza del legame sociale, solidarietà e, soprattutto, convivenza con la differenza culturale. Oggi, infatti, le vie della comunità passano sia per il concepire quest'ultima inestricabilmente connessa al legame sociale come scopo in sé ed alle qualità solidali ed altruistiche di tale legame, sia per il porla in relazione con le differenze etnico-religiose e con le rivendicazioni prodotte dal riconosci-mento e dal rispetto di queste ultime. Agli inizi del XXI secolo, in una situazione di presunta deterritorializzazione dei rapporti sociali, il bisogno di comunità si può declinare sia come rivendicazione di forme e di stili di vita che contestano il primato della logica di mercato - in un'ottica che prevede la valorizzazione del dono quanto l'assunzione di responsabilità nei confronti del rischio -, sia come riscoperta della propria identità culturale, rinnovata, riformulata, ricostruita e scelta, a seconda delle situazioni, in funzione integrativa o di resistenza comunitaria all'esclusione. Proprio l'attribuzione della funzione di ambito di discussione pubblica preliminare alle micro-comunità più o meno temporanee che si raccolgono attorno a una differenza, in cui si coagulino desideri che poi filtrano nella sfera pubblica più ampia, può rappresentare un modo per mostrare le capacità integrative della comunità.
Spreafico, A. (2005). Le vie della comunità. Legami sociali e differenze culturali. MILANO : FrancoAngeli.
Le vie della comunità. Legami sociali e differenze culturali
SPREAFICO, ANDREA
2005-01-01
Abstract
Come ricorda Maurice Aymard nella prefazione, la comunità viene fondata ogni volta al di fuori oppure contro la società, ma per meglio trasformarla dall'interno, proponendo ai suoi membri dei modelli di vita, delle esigenze di solidarietà, grazie ai quali la società finisce sempre per rafforzarsi e riprendere l'iniziativa. Seguendo questa impostazione nel libro si è perseguito un duplice obiettivo. Da un lato si è inteso percorrere un viaggio sociologico nel concetto di comunità; un viaggio attraverso il quale impadronirsi delle differenti modalità ed accezioni della categoria "comunità" usata da studiosi classici e contemporanei per cogliere e descrivere importanti trasformazioni della realtà sociale che li ha circondati e li circonda. Dall'altro lato si è tentato di orientare in maniera selettiva il percorso ora descritto, indirizzandolo verso il confronto con alcune problematiche cruciali per le società globali contemporanee: individualismo, egoismo, permanenza del legame sociale, solidarietà e, soprattutto, convivenza con la differenza culturale. Oggi, infatti, le vie della comunità passano sia per il concepire quest'ultima inestricabilmente connessa al legame sociale come scopo in sé ed alle qualità solidali ed altruistiche di tale legame, sia per il porla in relazione con le differenze etnico-religiose e con le rivendicazioni prodotte dal riconosci-mento e dal rispetto di queste ultime. Agli inizi del XXI secolo, in una situazione di presunta deterritorializzazione dei rapporti sociali, il bisogno di comunità si può declinare sia come rivendicazione di forme e di stili di vita che contestano il primato della logica di mercato - in un'ottica che prevede la valorizzazione del dono quanto l'assunzione di responsabilità nei confronti del rischio -, sia come riscoperta della propria identità culturale, rinnovata, riformulata, ricostruita e scelta, a seconda delle situazioni, in funzione integrativa o di resistenza comunitaria all'esclusione. Proprio l'attribuzione della funzione di ambito di discussione pubblica preliminare alle micro-comunità più o meno temporanee che si raccolgono attorno a una differenza, in cui si coagulino desideri che poi filtrano nella sfera pubblica più ampia, può rappresentare un modo per mostrare le capacità integrative della comunità.I documenti in IRIS sono protetti da copyright e tutti i diritti sono riservati, salvo diversa indicazione.