Il volume intende contribuire al dibattito sull’emozione cinematografica che, inaugurato già nella teoria degli anni ’10, è stato ravvivato nel corso degli anni ’90 dagli studi cognitivisti sul cinema. La posizione assunta non è tuttavia caratterizzata da un cognitivismo radicale, e tende piuttosto alla ricerca dei punti di contatto tra metodologie analitico-cognitiviste e approcci ispirati dal pensiero continentale che pure, nel corso dei decenni, hanno offerto strumenti per la teoria e l’analisi dell’emozione al cinema (inclusi gli approcci ispirati a fenomenologia e psicoanalisi). Numerosi sono, in questa prospettiva, le occasioni di confronto. Poiché non si tratta di una teoria generale dell’emozione cinematografica, tuttavia, il volume è stato concepito nella forma della raccolta di saggi, come indicato nel sottotitolo. Si tratta di tre ampi capitoli che affrontano la questione secondo logiche e prospettive diverse. Il primo, attraverso l’analisi de La battaglia di Algeri di Gillo Pontecorvo, mette a confronto le nozioni di “identificazione” e di “sympathy”, con riferimenti ai meccanismi della suspense. Il secondo, di natura teorica, riprende la questione dell’identificazione e la rilancia, anche in riferimento al binomio emozione/affetto, precisando la distinzione e le relazioni tra il “soggetto” spettatoriale delle teorie continentali e il modello dello spettatore “individuo” cui si riferiscono i modelli cognitivisti. Il terzo capitolo, che analizza The Elephant Man di David Lynch, recupera le riflessioni dei capitoli precedenti su voyeurismo e sympathy e le articola in relazione a due emozioni in particolare, il disgusto e la vergogna. Alcune delle linee-guida che strutturano il volume sono esplicitate nel capitolo introduttivo; lì si evidenzia in particolare la natura “multidimensionale” dell’emozione come fenomeno psicologico e culturale, a cui deve corrispondere un approccio “multidisciplinare” e “integrato” – in grado di dare conto dei molti livelli in gioco – allo studio dell’emozione cinematografica.
Carocci, E. (2012). Attraverso le immagini. Tre saggi sull'emozione cinematografica. Roma : Bulzoni Editore.
Attraverso le immagini. Tre saggi sull'emozione cinematografica
CAROCCI, ENRICO
2012-01-01
Abstract
Il volume intende contribuire al dibattito sull’emozione cinematografica che, inaugurato già nella teoria degli anni ’10, è stato ravvivato nel corso degli anni ’90 dagli studi cognitivisti sul cinema. La posizione assunta non è tuttavia caratterizzata da un cognitivismo radicale, e tende piuttosto alla ricerca dei punti di contatto tra metodologie analitico-cognitiviste e approcci ispirati dal pensiero continentale che pure, nel corso dei decenni, hanno offerto strumenti per la teoria e l’analisi dell’emozione al cinema (inclusi gli approcci ispirati a fenomenologia e psicoanalisi). Numerosi sono, in questa prospettiva, le occasioni di confronto. Poiché non si tratta di una teoria generale dell’emozione cinematografica, tuttavia, il volume è stato concepito nella forma della raccolta di saggi, come indicato nel sottotitolo. Si tratta di tre ampi capitoli che affrontano la questione secondo logiche e prospettive diverse. Il primo, attraverso l’analisi de La battaglia di Algeri di Gillo Pontecorvo, mette a confronto le nozioni di “identificazione” e di “sympathy”, con riferimenti ai meccanismi della suspense. Il secondo, di natura teorica, riprende la questione dell’identificazione e la rilancia, anche in riferimento al binomio emozione/affetto, precisando la distinzione e le relazioni tra il “soggetto” spettatoriale delle teorie continentali e il modello dello spettatore “individuo” cui si riferiscono i modelli cognitivisti. Il terzo capitolo, che analizza The Elephant Man di David Lynch, recupera le riflessioni dei capitoli precedenti su voyeurismo e sympathy e le articola in relazione a due emozioni in particolare, il disgusto e la vergogna. Alcune delle linee-guida che strutturano il volume sono esplicitate nel capitolo introduttivo; lì si evidenzia in particolare la natura “multidimensionale” dell’emozione come fenomeno psicologico e culturale, a cui deve corrispondere un approccio “multidisciplinare” e “integrato” – in grado di dare conto dei molti livelli in gioco – allo studio dell’emozione cinematografica.I documenti in IRIS sono protetti da copyright e tutti i diritti sono riservati, salvo diversa indicazione.