Tra il 1886 e il 1939, anno della sua morte, Sigmund Freud si è dedicato, con assidua regolarità, a quel "lavoro lungo e faticoso" che è stata la terapia analitica. In questo libro sono antologizzati ricordi, memorie, diari, pagine autobiografiche di una serie di pazienti, per la maggior parte allievi che da Freud andarono in analisi. L'interesse di queste testimonianze è senza dubbio più storico e biografico che psicoanalitico. Nel loro complesso forniscono un ritratto inedito del padre della psicoanalisi, ripreso in primo piano, e insieme delineano, sullo sfondo, il quadro della nascita di una scienza e di un movimento, quello allora in espansione delle Società di Psicoanalisi. Gli scritti qui raccolti individuano anche le possibili forme di una "quarta storia", la meno praticata e la meno studiata, la storia che il paziente racconta a posteriori, ad analisi conclusa, dopo aver parlato una prima volta, in modo segreto e intermittente, allo psicoanalista, dopo aver ascoltato le sue interpretazioni e dopo l'eventuale redazione del caso clinico. Quarte storie sono allora i romanzi familiari e intimi di Kardiner, Reik, Hilda Doolittle, le memorie autobiografiche di Stekel, bruno Walter, l'Uomo dei Lupi, Helene Deutsch, il ricordo en poéte di Maryse Choisy, le relazion i scientifiche di Stern e Grinker, le riflessioni teoriche di R. de Saussure e Hartmann.
Albano, L. (2014). Il divano di Freud. Milano : il Saggiatore.
Il divano di Freud
ALBANO, Lucilla
2014-01-01
Abstract
Tra il 1886 e il 1939, anno della sua morte, Sigmund Freud si è dedicato, con assidua regolarità, a quel "lavoro lungo e faticoso" che è stata la terapia analitica. In questo libro sono antologizzati ricordi, memorie, diari, pagine autobiografiche di una serie di pazienti, per la maggior parte allievi che da Freud andarono in analisi. L'interesse di queste testimonianze è senza dubbio più storico e biografico che psicoanalitico. Nel loro complesso forniscono un ritratto inedito del padre della psicoanalisi, ripreso in primo piano, e insieme delineano, sullo sfondo, il quadro della nascita di una scienza e di un movimento, quello allora in espansione delle Società di Psicoanalisi. Gli scritti qui raccolti individuano anche le possibili forme di una "quarta storia", la meno praticata e la meno studiata, la storia che il paziente racconta a posteriori, ad analisi conclusa, dopo aver parlato una prima volta, in modo segreto e intermittente, allo psicoanalista, dopo aver ascoltato le sue interpretazioni e dopo l'eventuale redazione del caso clinico. Quarte storie sono allora i romanzi familiari e intimi di Kardiner, Reik, Hilda Doolittle, le memorie autobiografiche di Stekel, bruno Walter, l'Uomo dei Lupi, Helene Deutsch, il ricordo en poéte di Maryse Choisy, le relazion i scientifiche di Stern e Grinker, le riflessioni teoriche di R. de Saussure e Hartmann.I documenti in IRIS sono protetti da copyright e tutti i diritti sono riservati, salvo diversa indicazione.