A coronamento delle celebrazioni per il centenario della morte di Leone XIII, liberal edizioni propone tre saggi che approfondiscono la figura del Papa della Rerum Novarum, secondo diverse prospettive storiche. Il primo, di Carlo Felice Casula, ricostruisce le origini e i fondamenti di un tema centrale del magistero pontificio della Chiesa cattolica nel Novecento, che ha contribuito a farla diventare una riconosciuta autorità morale internazionale: quello della condanna della guerra e della costruzione della pace. Proprio a partire da Leone XIII, che con la lettera enciclica Preclara gratulationis del 1894, rivolta ai «principi e ai popoli del mondo intero», coglie con preveggenza la novità sconvolgente della guerra contemporanea, per gli effetti congiunti della coscrizione obbligatoria e della seconda rivoluzione industriale. Il Papa intuisce anche che la pace armata, con la corsa agli armamenti e le contrapposte alleanze militari, ha alla lunga effetti devastanti nelle economie dei singoli Stati, nei loro rapporti e, soprattutto, nelle coscienze individuali e collettive. Giovanni XXIII con l’enciclica Pacem in terris del 1963, indirizzata a «tutti gli uomini di buona volontà», nel nuovo contesto del mondo bipolare, della guerra fredda ancora in atto, dell’equilibrio del terrore venutosi a creare con la crescita degli arsenali atomici, supera la plurisecolare querelle sulla guerra giusta e interconnette la pace in terra al superamento dei rapporti di dominio tra gli uomini e gli Stati. Tra Leone XIII e Giovanni XXIII, il volume approfondisce anche, attraverso un’antologia di documenti, il magistero di Benedetto XV e di Pio XII sul tema della pace, strettamente interconnesso con il dramma epocale della prima e della seconda guerra mondiale. Pio XI, invece, negli anni turbolenti della crisi fra le due guerre, rifiuta la logica della pace punitiva e si confronta con le encicliche Divini Redemptoris e Mit Brennender Sorge, del 1937, con i regimi autoritari e totalitari che teorizzano e praticano il ricorso sistematico alla forza e alla violenza come normale pratica di governo.
Casula, C.F. (2005). La Chiesa tra guerra e pace. Dottrina, politica e modernità da Leone XIII a Giovanni XXIII. ROMA : Liberal edizioni.
La Chiesa tra guerra e pace. Dottrina, politica e modernità da Leone XIII a Giovanni XXIII
CASULA, Carlo Felice
2005-01-01
Abstract
A coronamento delle celebrazioni per il centenario della morte di Leone XIII, liberal edizioni propone tre saggi che approfondiscono la figura del Papa della Rerum Novarum, secondo diverse prospettive storiche. Il primo, di Carlo Felice Casula, ricostruisce le origini e i fondamenti di un tema centrale del magistero pontificio della Chiesa cattolica nel Novecento, che ha contribuito a farla diventare una riconosciuta autorità morale internazionale: quello della condanna della guerra e della costruzione della pace. Proprio a partire da Leone XIII, che con la lettera enciclica Preclara gratulationis del 1894, rivolta ai «principi e ai popoli del mondo intero», coglie con preveggenza la novità sconvolgente della guerra contemporanea, per gli effetti congiunti della coscrizione obbligatoria e della seconda rivoluzione industriale. Il Papa intuisce anche che la pace armata, con la corsa agli armamenti e le contrapposte alleanze militari, ha alla lunga effetti devastanti nelle economie dei singoli Stati, nei loro rapporti e, soprattutto, nelle coscienze individuali e collettive. Giovanni XXIII con l’enciclica Pacem in terris del 1963, indirizzata a «tutti gli uomini di buona volontà», nel nuovo contesto del mondo bipolare, della guerra fredda ancora in atto, dell’equilibrio del terrore venutosi a creare con la crescita degli arsenali atomici, supera la plurisecolare querelle sulla guerra giusta e interconnette la pace in terra al superamento dei rapporti di dominio tra gli uomini e gli Stati. Tra Leone XIII e Giovanni XXIII, il volume approfondisce anche, attraverso un’antologia di documenti, il magistero di Benedetto XV e di Pio XII sul tema della pace, strettamente interconnesso con il dramma epocale della prima e della seconda guerra mondiale. Pio XI, invece, negli anni turbolenti della crisi fra le due guerre, rifiuta la logica della pace punitiva e si confronta con le encicliche Divini Redemptoris e Mit Brennender Sorge, del 1937, con i regimi autoritari e totalitari che teorizzano e praticano il ricorso sistematico alla forza e alla violenza come normale pratica di governo.I documenti in IRIS sono protetti da copyright e tutti i diritti sono riservati, salvo diversa indicazione.