Il volume analizza lo statuto dell'immagine numerica nel contesto della nuova fase che il cinema digitale sta attraversando da più di un decennio, quella contraddistinta, oltre che dal perfezionamento delle capacità produttive dell'immagine di sintesi, dalla transizione dalla ripresa fotografica a quella numerica. L'intento del testo è quello di evidenziare come l'azione della nuova tecnologia sia da inquadrare non già nel contesto di una deriva derealizzante, quanto nell'ambito di una messa in luce netta e definitiva di aspetti problematici che caratterizzano l'immagine cinematografica dalle sue origini. Oggetto stratificato per eccellenza, l'immagine numerica si costituisce infatti come perfetta sintesi di calco e calcolo, ma anche di antico e moderno, di passato e futuro. È del resto questo, più in generale, il paradosso della cultura visiva digitale: nonostante la computerizzazione di tutto l’imaging, la genesi, l'estetica e le pratiche delle immagini numeriche continuano ad essere fortemente marcate da una caparbia "filosofia del fotografico" e da una persistenza altrettanto irriducibile di una condizione di traccia che le rende, a tutti gli effetti, vere e proprie impronte digitali.
Uva, C. (2009). Impronte digitali. Il cinema e le sue immagini tra regime fotografico e tecnologia numerica. ROMA : Bulzoni Editore.
Impronte digitali. Il cinema e le sue immagini tra regime fotografico e tecnologia numerica
UVA, CHRISTIAN
2009-01-01
Abstract
Il volume analizza lo statuto dell'immagine numerica nel contesto della nuova fase che il cinema digitale sta attraversando da più di un decennio, quella contraddistinta, oltre che dal perfezionamento delle capacità produttive dell'immagine di sintesi, dalla transizione dalla ripresa fotografica a quella numerica. L'intento del testo è quello di evidenziare come l'azione della nuova tecnologia sia da inquadrare non già nel contesto di una deriva derealizzante, quanto nell'ambito di una messa in luce netta e definitiva di aspetti problematici che caratterizzano l'immagine cinematografica dalle sue origini. Oggetto stratificato per eccellenza, l'immagine numerica si costituisce infatti come perfetta sintesi di calco e calcolo, ma anche di antico e moderno, di passato e futuro. È del resto questo, più in generale, il paradosso della cultura visiva digitale: nonostante la computerizzazione di tutto l’imaging, la genesi, l'estetica e le pratiche delle immagini numeriche continuano ad essere fortemente marcate da una caparbia "filosofia del fotografico" e da una persistenza altrettanto irriducibile di una condizione di traccia che le rende, a tutti gli effetti, vere e proprie impronte digitali.I documenti in IRIS sono protetti da copyright e tutti i diritti sono riservati, salvo diversa indicazione.