Il volume "Formazione e-learning. Teorie e modelli didattici per la scuola" affronta il rapporto tra ICT (Information e Communication Tecnology) e formazione nei diversi contesti di istruzione, formali, non formali e informali. Proprio in questa dimensione “plurale” della formazione, l’e-learning, inteso nella sua accezione più ampia, ossia di apprendimento mediato da mezzi elettronici, riveste una duplice connotazione, da una parte quella di strumento che può essere opportunamente “curvato” alle esigenze dell’insegnamento e dell’apprendimento, dall’altra quello di “ambiente” che disegna in modo peculiare tanto i contenuti di conoscenza quanto le forme della comunicazione didattica e le modalità stesse del relazionarsi ed dell’apprendere. Si ha spesso la convinzione che il confronto sulle teorie, modelli didattici ed organizzativi dell’e-learning tenda a proporre forme di schematizzazione che finiscono per suggerire, implicitamente o esplicitamente, approcci da privilegiare rispetto ad altri che costituirebbero invece modelli di basso profilo. Probabilmente con la proposta di modelli “blended” è giunta a maturità la consapevolezza che la costruzione di ambienti di apprendimento ricchi e multiformi possa realizzare una infinita serie di combinazioni tra presenza e distanza, on line-off line, sincrono-asincrono, individuale–sociale, lineare–reticolare, insegnamento–apprendimento, teorico-laboratoriale, formale-informale. Ne consegue un forte recupero di centralità della dimensione progettuale educativa rispetto a quella organizzativo tecnologica. Nel senso che, quel che guida le scelte in un progetto di formazione e-learning è comunque, come per qualsiasi altro progetto formativo, la definizione degli obiettivi di apprendimento dichiarati, la scelta dei contenuti e le relative modalità di apprendimento, le forme di comunicazione ed interazione didattica, forme, strumenti e modalità valutative. Pertanto la scelta di modelli blended learning deve essere intesa nella più ampia accezione del blended, non solo della coesistenza di momenti d’aula con attività a distanza, quanto di una vera e propria “curvatura” delle dotazioni tecnologiche e della loro significatività culturale agli obiettivi del progetto che inevitabilmente esprimono un insieme di concezioni, dal contesto, all’idea dello studente ad un modello di apprendimento, che sono storicamente, e direi univocamente determinate. Sebbene l’e-learning, ma più in generale i computer e il networking, siano molto di più che strumenti neutri da utilizzare nell’ambito dei tradizionali schemi interpretativi e che la rivoluzione dei media elettronici incida profondamente sulle modalità di produzione, trasmissione, conservazione della conoscenza, ma non solo, riguardi anche il nostro modo di apprendere e finanche la percezione della propria identità, è necessario evitare che la dimensione del “possibile” sul piano tecnologico determini o comunque indirizzi scelte di natura pedagogica e didattica, anche perché si possono realizzare delle vere e proprie “fughe in avanti” che all’evidenza empirica mostrano tutta la loro debolezza. Sono noti i rapporti che mostrano un’alta percentuale di abbandoni dei corsi e-learning, così come di modesti risultati sul piano dell’apprendimento a fronte di costi elevatissimi. Quel che a volte sembra trascurato o almeno posto in secondo piano è la reale praticabilità ed utilità delle scelte tecnologiche, per cui si possono avere sofisticatissimi ambienti a fronte di dotazioni tecnologiche o di alfabetizzazione degli utenti assolutamente insufficienti, così come attività cooperative su sofisticati ambienti di condivisione a fronte di compiti relativamente banali. Negli ultimi anni è maturata la tendenza a spostare l’accento dalla dimensione tecnologica a quella pedagogica, con la consapevolezza che solo gli esiti della ricerca condotta nell’ambito di esperienze ed applicazioni sul campo possano fornire contributi in grado di superare la contrapposizione di modelli concepiti in astratto. Nell’ultima parte del volume si riportano i primi esiti dell’esperienza realizzata nel Corso di studio di Scienze dell’Educazione in modalità FaD e- learning della Facoltà di Scienze della Formazione dell’Università degli Studi di Roma Tre, sviluppato nell’ambito di una Convenzione tra l’Ateneo e l’Ufficio scolastico regionale per il Lazio e rivolto a docenti della scuola primaria che hanno abbandonato gli studi universitari. Si tratta di una realtà particolarmente interessante, nell’ambito dei processi di innovazione della didattica universitaria, per il numero dei soggetti coinvolti (oltre mille studenti), per il contesto universitario nel quale si svolge, per la tipologia di “frontiera” dei soggetti interessati, adulti, lavoratori impegnati nella scuola, particolarmente esigenti sul piano della proposta didattica e sebbene da poco avviata può già risultare significativa sul piano delle scelte tecnologiche e didattiche adottate e dei primi risultati ottenuti.

Margottini, M. (2008). Formazione e-learning. Teorie e modelli didattici per la scuola. ROMA : Monolite Editrice.

Formazione e-learning. Teorie e modelli didattici per la scuola

MARGOTTINI, Massimo
2008-01-01

Abstract

Il volume "Formazione e-learning. Teorie e modelli didattici per la scuola" affronta il rapporto tra ICT (Information e Communication Tecnology) e formazione nei diversi contesti di istruzione, formali, non formali e informali. Proprio in questa dimensione “plurale” della formazione, l’e-learning, inteso nella sua accezione più ampia, ossia di apprendimento mediato da mezzi elettronici, riveste una duplice connotazione, da una parte quella di strumento che può essere opportunamente “curvato” alle esigenze dell’insegnamento e dell’apprendimento, dall’altra quello di “ambiente” che disegna in modo peculiare tanto i contenuti di conoscenza quanto le forme della comunicazione didattica e le modalità stesse del relazionarsi ed dell’apprendere. Si ha spesso la convinzione che il confronto sulle teorie, modelli didattici ed organizzativi dell’e-learning tenda a proporre forme di schematizzazione che finiscono per suggerire, implicitamente o esplicitamente, approcci da privilegiare rispetto ad altri che costituirebbero invece modelli di basso profilo. Probabilmente con la proposta di modelli “blended” è giunta a maturità la consapevolezza che la costruzione di ambienti di apprendimento ricchi e multiformi possa realizzare una infinita serie di combinazioni tra presenza e distanza, on line-off line, sincrono-asincrono, individuale–sociale, lineare–reticolare, insegnamento–apprendimento, teorico-laboratoriale, formale-informale. Ne consegue un forte recupero di centralità della dimensione progettuale educativa rispetto a quella organizzativo tecnologica. Nel senso che, quel che guida le scelte in un progetto di formazione e-learning è comunque, come per qualsiasi altro progetto formativo, la definizione degli obiettivi di apprendimento dichiarati, la scelta dei contenuti e le relative modalità di apprendimento, le forme di comunicazione ed interazione didattica, forme, strumenti e modalità valutative. Pertanto la scelta di modelli blended learning deve essere intesa nella più ampia accezione del blended, non solo della coesistenza di momenti d’aula con attività a distanza, quanto di una vera e propria “curvatura” delle dotazioni tecnologiche e della loro significatività culturale agli obiettivi del progetto che inevitabilmente esprimono un insieme di concezioni, dal contesto, all’idea dello studente ad un modello di apprendimento, che sono storicamente, e direi univocamente determinate. Sebbene l’e-learning, ma più in generale i computer e il networking, siano molto di più che strumenti neutri da utilizzare nell’ambito dei tradizionali schemi interpretativi e che la rivoluzione dei media elettronici incida profondamente sulle modalità di produzione, trasmissione, conservazione della conoscenza, ma non solo, riguardi anche il nostro modo di apprendere e finanche la percezione della propria identità, è necessario evitare che la dimensione del “possibile” sul piano tecnologico determini o comunque indirizzi scelte di natura pedagogica e didattica, anche perché si possono realizzare delle vere e proprie “fughe in avanti” che all’evidenza empirica mostrano tutta la loro debolezza. Sono noti i rapporti che mostrano un’alta percentuale di abbandoni dei corsi e-learning, così come di modesti risultati sul piano dell’apprendimento a fronte di costi elevatissimi. Quel che a volte sembra trascurato o almeno posto in secondo piano è la reale praticabilità ed utilità delle scelte tecnologiche, per cui si possono avere sofisticatissimi ambienti a fronte di dotazioni tecnologiche o di alfabetizzazione degli utenti assolutamente insufficienti, così come attività cooperative su sofisticati ambienti di condivisione a fronte di compiti relativamente banali. Negli ultimi anni è maturata la tendenza a spostare l’accento dalla dimensione tecnologica a quella pedagogica, con la consapevolezza che solo gli esiti della ricerca condotta nell’ambito di esperienze ed applicazioni sul campo possano fornire contributi in grado di superare la contrapposizione di modelli concepiti in astratto. Nell’ultima parte del volume si riportano i primi esiti dell’esperienza realizzata nel Corso di studio di Scienze dell’Educazione in modalità FaD e- learning della Facoltà di Scienze della Formazione dell’Università degli Studi di Roma Tre, sviluppato nell’ambito di una Convenzione tra l’Ateneo e l’Ufficio scolastico regionale per il Lazio e rivolto a docenti della scuola primaria che hanno abbandonato gli studi universitari. Si tratta di una realtà particolarmente interessante, nell’ambito dei processi di innovazione della didattica universitaria, per il numero dei soggetti coinvolti (oltre mille studenti), per il contesto universitario nel quale si svolge, per la tipologia di “frontiera” dei soggetti interessati, adulti, lavoratori impegnati nella scuola, particolarmente esigenti sul piano della proposta didattica e sebbene da poco avviata può già risultare significativa sul piano delle scelte tecnologiche e didattiche adottate e dei primi risultati ottenuti.
2008
978-88-7331-017-4
Margottini, M. (2008). Formazione e-learning. Teorie e modelli didattici per la scuola. ROMA : Monolite Editrice.
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