Questo studio e' dedicato ad un aspetto rilevante, ma poco noto, della politica del Presidente Wilson verso l' Italia in quegli anni cruciali per la storia europea di questo secolo che vanno dall' ingresso in guerra degli Stati Uniti fino alla conferenza di pace di Parigi. Proprio in previsione della pace, nel settembre 1917, Wilson aveva incaricato un gruppo di studiosi, che arrivarono ad essere circa 130, di definire le linee della posizione statunitense al tavolo delle trattative di pace. Questo gruppo si autodefini' l' "Inquiry" e ad esso parteciparono figure di spicco del mondo intellettuale americano, come George Louis Beer o Walter Lippmann, e giovani studiosi che divennero influenti in seguito. Come esperti, molti di loro andarono a Parigi per i trattati di pace. Il volume analizza gli studi effettuati sull'Italia prima della conferenza di pace, l'influenza determinante sulla formulazione dei 14 Punti, e il ruolo cruciale giocato a Parigi nello scoppio della Crisi Adriatica. La conferenza di Parigi ridisegno' profondamente la carta geografica d' Europa lungo linee che sono arrivate fino a noi e che sono oggi, come sono state nei decenni passati, causa di violenti conflitti. L' evoluzione dei negoziati di pace fu particolarmente drammatica per i rapporti tra Italia e Stati Uniti: infatti vi si sviluppo' uno scontro molto aspro con il presidente americano che culmino' nell' appello diretto di Wilson agli italiani e nel ritiro dei plenipotenziari italiani dai lavori della conferenza di pace. Poca attenzione e' stata finora rivolta alle posizioni elaborate dall' Inquiry sui problemi italiani. Cio' e' sorprendente se si considera il ruolo determinante giocato dai suoi membri nello scontro italo-americano. La crisi di Parigi fu densa di conseguenze per entrambi i paesi: essa decreto' la fine dell' egemonia politica della classe liberale in Italia e dell' internazionalismo wilsoniano negli Stati Uniti. Le reazioni politiche ed emozionali delle opinioni pubbliche dei due paesi alle delusioni della pace furono molto accese e rinfocolarono le tendenze fasciste in Italia ed isolazioniste nella nazione americana.
Rossini, D. (1992). L'America riscopre l'Italia. L'Inquiry di Wilson e le origini della Questione Adriatica 1917-1919. ROMA : Edizioni Associate.
L'America riscopre l'Italia. L'Inquiry di Wilson e le origini della Questione Adriatica 1917-1919
ROSSINI, Daniela
1992-01-01
Abstract
Questo studio e' dedicato ad un aspetto rilevante, ma poco noto, della politica del Presidente Wilson verso l' Italia in quegli anni cruciali per la storia europea di questo secolo che vanno dall' ingresso in guerra degli Stati Uniti fino alla conferenza di pace di Parigi. Proprio in previsione della pace, nel settembre 1917, Wilson aveva incaricato un gruppo di studiosi, che arrivarono ad essere circa 130, di definire le linee della posizione statunitense al tavolo delle trattative di pace. Questo gruppo si autodefini' l' "Inquiry" e ad esso parteciparono figure di spicco del mondo intellettuale americano, come George Louis Beer o Walter Lippmann, e giovani studiosi che divennero influenti in seguito. Come esperti, molti di loro andarono a Parigi per i trattati di pace. Il volume analizza gli studi effettuati sull'Italia prima della conferenza di pace, l'influenza determinante sulla formulazione dei 14 Punti, e il ruolo cruciale giocato a Parigi nello scoppio della Crisi Adriatica. La conferenza di Parigi ridisegno' profondamente la carta geografica d' Europa lungo linee che sono arrivate fino a noi e che sono oggi, come sono state nei decenni passati, causa di violenti conflitti. L' evoluzione dei negoziati di pace fu particolarmente drammatica per i rapporti tra Italia e Stati Uniti: infatti vi si sviluppo' uno scontro molto aspro con il presidente americano che culmino' nell' appello diretto di Wilson agli italiani e nel ritiro dei plenipotenziari italiani dai lavori della conferenza di pace. Poca attenzione e' stata finora rivolta alle posizioni elaborate dall' Inquiry sui problemi italiani. Cio' e' sorprendente se si considera il ruolo determinante giocato dai suoi membri nello scontro italo-americano. La crisi di Parigi fu densa di conseguenze per entrambi i paesi: essa decreto' la fine dell' egemonia politica della classe liberale in Italia e dell' internazionalismo wilsoniano negli Stati Uniti. Le reazioni politiche ed emozionali delle opinioni pubbliche dei due paesi alle delusioni della pace furono molto accese e rinfocolarono le tendenze fasciste in Italia ed isolazioniste nella nazione americana.I documenti in IRIS sono protetti da copyright e tutti i diritti sono riservati, salvo diversa indicazione.