Dilthey e la psicologia del suo tempo

Il volume utilizza materiali inediti negli anni '90 e la vasta produzione di W. Dilthey per indagare la sua teoria del soggetto. L'intento e l'impostazione del libro sono innovativi poiché riguardano un ambito delle riflessioni diltheyane non indagato in modo esauriente ancora oggi. L'Autrice considera il rapporto della nozione di coscienza in Dilthey con la filosofia di Kant, con la psicologia sperimentale di W. Wundt, con le teorie di Helmohltz e, in ultimo con la psicologia descrittiva di Brentano. Il libro ha voluto porre le basi per una lettura della psicologia di Dilthey volta a far emergere il signi­ficato gnoseologico del suo empirismo che lo collegherebbe fra Kant e la fenomenologia di Husserl. La soggettività storico-concreta di Dilthey superando l'avversità kantiana per la psicologia ha delineato i tratti di quella “coscienza naturale” che troiverà un fondamento trascendentale nelle riflessioni fenomenologiche di Edmund Husserl.

The book makes use of material which was still unpublished in the 90's and of the large amount of works written by W.Dilthey to investigate his theory of the subject. The book's aim and impostation are innovative as they regard an aspect of diltheyan reflections which was not investigated in a exhaustive way yet. The Writer considers the relationship between Dilthey's idea of consciousness and Kant's philosophy,W.Wundt's sperimental psychology,Helmohltz's theories and finally with Brentano's descriptive psychology. The intent is to set the basis for an interpretation of Dilthey's psychology that underlines his empirism's epistemological meaning. The empiric subject can be placed between Kant and Husserl's phenomenology. Surpassing Kant's aversion for psychology, Dilthey's historical subjectivity has outlined the charachteristics of the “natural consciousness” that finds its trascendental basis in Edmund Husserl's phenomenological reflections.