Attraverso l’indagine condotta su alcuni romanzi della prima metà del Seicento, il libro offre un percorso di lettura che rintraccia in questa eterogenea produzione, insieme ad alcuni motivi topici della cultura del Barocco europeo, dei caratteri di forte modernità che l’allontanano dall’affermato modello del racconto di avvenimenti della tradizione antica. Tra questi emerge la presenza di un nuovo tipo di personaggio dotato di maggiore caratterizzazione psicologica, nel quale si riflette l’interesse per l’analisi del comportamento e l’introspezione della cultura morale e spirituale dell’epoca, e l’individuazione di una tipologia narrativa in cui, grazie ad una più raffinata percezione del tempo, compare l’analisi dei pensieri ed il racconto di parole. Una lettura dunque che, rinvenendo la presenza di questi ed altri indizi di mutamento, testimonia il lento processo che si va compiendo verso le forme moderne del genere romanzesco. Una “stupenda e gloriosa macchina” che si afferma anche grazie alla capacità di accogliere esigenze conoscitive e rappresentative nuove di una società in profonda trasformazione, la quale aveva visto ampliare i propri confini d’indagine e andava sempre più investigando, dalla scienza alla morale alla fisiognomica, ciò che non cadeva sotto i sensi.
Colombi, R. (2002). Lo sguardo che “s’interna”. Personaggi e immaginario interiore nel romanzo italiano del Seicento. ROMA : Aracne.
Lo sguardo che “s’interna”. Personaggi e immaginario interiore nel romanzo italiano del Seicento
COLOMBI, ROBERTA
2002-01-01
Abstract
Attraverso l’indagine condotta su alcuni romanzi della prima metà del Seicento, il libro offre un percorso di lettura che rintraccia in questa eterogenea produzione, insieme ad alcuni motivi topici della cultura del Barocco europeo, dei caratteri di forte modernità che l’allontanano dall’affermato modello del racconto di avvenimenti della tradizione antica. Tra questi emerge la presenza di un nuovo tipo di personaggio dotato di maggiore caratterizzazione psicologica, nel quale si riflette l’interesse per l’analisi del comportamento e l’introspezione della cultura morale e spirituale dell’epoca, e l’individuazione di una tipologia narrativa in cui, grazie ad una più raffinata percezione del tempo, compare l’analisi dei pensieri ed il racconto di parole. Una lettura dunque che, rinvenendo la presenza di questi ed altri indizi di mutamento, testimonia il lento processo che si va compiendo verso le forme moderne del genere romanzesco. Una “stupenda e gloriosa macchina” che si afferma anche grazie alla capacità di accogliere esigenze conoscitive e rappresentative nuove di una società in profonda trasformazione, la quale aveva visto ampliare i propri confini d’indagine e andava sempre più investigando, dalla scienza alla morale alla fisiognomica, ciò che non cadeva sotto i sensi.I documenti in IRIS sono protetti da copyright e tutti i diritti sono riservati, salvo diversa indicazione.