Il volume analizza autobiografie di emigranti italiani in Argentina e in Brasile pubblicate in Italia o nei due paesi latinoamericani (in italiano, spagnolo o portoghese) fra il secondo e l’ultimo decennio del XX secolo e riferite ad un periodo compreso fra la seconda metà del XIX secolo e i recenti anni ‘80. Il quadro teorico su cui si inserisce l’analisi è quello dell’ampliamento di prospettiva che, negli ultimi decenni, sta caratterizzando la riflessione sull’autobiografia moderna con la messa in discussione della consuetudine a fissare le norme sul genere basandosi soltanto sull’analisi di un numero limitato di opere prese in esame per il loro valore letterario e/o per il prestigio dell’autore. Per contro, si ribadisce la necessità di ampliare il corpus dei testi allargandolo a quelle produzioni “meno” letterarie e della “gente comune” la cui analisi può dar luogo a nuove interpretazioni critiche che, dal punto di vista metodologico, tengano conto anche delle più recenti riformulazioni teoriche sui confini disciplinari fra letteratura, storia, sociologia, etnoantropologia e psicologia.Su questa linea, l’analisi condotta punta a verificare in che misura e con quali modalità le autobiografie di emigranti si inseriscono nella tradizione letteraria che ha definito il genere.
Cattarulla, C. (2003). Di proprio pugno. Autobiografie di emigranti italiani in Argentina e in Brasile. REGGIO EMILIA : Edizioni Diabasis.
Di proprio pugno. Autobiografie di emigranti italiani in Argentina e in Brasile
CATTARULLA, CAMILLA
2003-01-01
Abstract
Il volume analizza autobiografie di emigranti italiani in Argentina e in Brasile pubblicate in Italia o nei due paesi latinoamericani (in italiano, spagnolo o portoghese) fra il secondo e l’ultimo decennio del XX secolo e riferite ad un periodo compreso fra la seconda metà del XIX secolo e i recenti anni ‘80. Il quadro teorico su cui si inserisce l’analisi è quello dell’ampliamento di prospettiva che, negli ultimi decenni, sta caratterizzando la riflessione sull’autobiografia moderna con la messa in discussione della consuetudine a fissare le norme sul genere basandosi soltanto sull’analisi di un numero limitato di opere prese in esame per il loro valore letterario e/o per il prestigio dell’autore. Per contro, si ribadisce la necessità di ampliare il corpus dei testi allargandolo a quelle produzioni “meno” letterarie e della “gente comune” la cui analisi può dar luogo a nuove interpretazioni critiche che, dal punto di vista metodologico, tengano conto anche delle più recenti riformulazioni teoriche sui confini disciplinari fra letteratura, storia, sociologia, etnoantropologia e psicologia.Su questa linea, l’analisi condotta punta a verificare in che misura e con quali modalità le autobiografie di emigranti si inseriscono nella tradizione letteraria che ha definito il genere.I documenti in IRIS sono protetti da copyright e tutti i diritti sono riservati, salvo diversa indicazione.