Il volume diviso in due parti – l’una dedicata all’età antica e tardo antica, la seconda all’Europa dei regni barbarici – affronta il tema della prova testimoniale e del ruolo dei testimoni nei differenti schemi processuali. Attraverso la disamina delle diverse figure di testimoni presenti nella tradizione romana, in quella giudaico-cristiana e nelle esperienze caratterizzate della volgarizzazione del processo, emerge la possibilità di distinguere la tradizionale funzione del teste come strumento probatorio da quella, ancora più antica, del teste quale veicolo della solidarietà familiare e sociale. Trascorrendo alla prima età medievale, molti aspetti delle concezioni solitamente ritenute proprie della civiltà germanica (soprattutto dei popoli Franco e Longobardo) in contrapposizione ai modelli romani appaiono indicare, in realtà, linee di indubbia continuità con simile caratteristica funzione. Pur nella molteplicità dei paradigmi, emergono in effetti prassi assimilabili la cui presenza è possibile riscontrare in quelle società che abbiano raggiunto uno stadio istituzionale e pratiche dei rapporti socio-giuridici ancora sostanzialmente arcaici. [...]
Loschiavo, L. (2004). Figure di testimoni e modelli processuali tra antichità e primo medioevo. MILANO : Giuffrè.
Figure di testimoni e modelli processuali tra antichità e primo medioevo
LOSCHIAVO, LUCA
2004-01-01
Abstract
Il volume diviso in due parti – l’una dedicata all’età antica e tardo antica, la seconda all’Europa dei regni barbarici – affronta il tema della prova testimoniale e del ruolo dei testimoni nei differenti schemi processuali. Attraverso la disamina delle diverse figure di testimoni presenti nella tradizione romana, in quella giudaico-cristiana e nelle esperienze caratterizzate della volgarizzazione del processo, emerge la possibilità di distinguere la tradizionale funzione del teste come strumento probatorio da quella, ancora più antica, del teste quale veicolo della solidarietà familiare e sociale. Trascorrendo alla prima età medievale, molti aspetti delle concezioni solitamente ritenute proprie della civiltà germanica (soprattutto dei popoli Franco e Longobardo) in contrapposizione ai modelli romani appaiono indicare, in realtà, linee di indubbia continuità con simile caratteristica funzione. Pur nella molteplicità dei paradigmi, emergono in effetti prassi assimilabili la cui presenza è possibile riscontrare in quelle società che abbiano raggiunto uno stadio istituzionale e pratiche dei rapporti socio-giuridici ancora sostanzialmente arcaici. [...]I documenti in IRIS sono protetti da copyright e tutti i diritti sono riservati, salvo diversa indicazione.