Nel quadro della produzione pirandelliana, il saggio sull’umorismo, scritto fra il 1906 e il 1908 e ripreso nel 1920 all’interno della polemica con Benedetto Croce, risulta fondamentale per la comprensione non solo dell’opera teatrale ma dell’intera concezione poetica dello scrittore. Pirandello coglie l’occasione per un confronto diretto con i problemi di natura estetica della “sua” tradizione letteraria inserendo nel saggio materiale narrativo per un’opera di poetica che finirà per costituire la chiave di interpretazione per tutta la sua produzione. Attraverso l’indagine sulla definizione di umorismo in rapporto alla creazione artistica, si analizza il problema dell’“oltre” come parallelo dell’“inconscio” freudiano. “Riflessione” pirandelliana e “perturbante” freudiano vengono così a costituire quasi due facce della stessa medaglia: per Pirandello la vita “nuda”, privata delle sue “maschere”, appare all’umorista “senz’ordine almeno apparente”, irta di contraddizioni, imprevedibile e imprevista; e lo stesso si può dire “dell’abisso” che è nelle anime. Sempre allo scopo di portare l’attenzione su aspetti e problemi tutt’altro che secondari del teatro italiano contemporaneo, altri saggi del volume sono dedicati a Nino Randazzo, uno degli scrittori più rappresentativi del teatro dell’emigrazione italo–australiana, e alla sperimentazione del Laboratorio Teatrale di Certaldo, con la riproposizione di testi “classici” in una chiave programmaticamente di immediata fruibilità.

Caponigro, M.A. (2005). Sull'umorismo di Pirandello. ROMA : Aracne.

Sull'umorismo di Pirandello

CAPONIGRO, Maria Adelaide
2005-01-01

Abstract

Nel quadro della produzione pirandelliana, il saggio sull’umorismo, scritto fra il 1906 e il 1908 e ripreso nel 1920 all’interno della polemica con Benedetto Croce, risulta fondamentale per la comprensione non solo dell’opera teatrale ma dell’intera concezione poetica dello scrittore. Pirandello coglie l’occasione per un confronto diretto con i problemi di natura estetica della “sua” tradizione letteraria inserendo nel saggio materiale narrativo per un’opera di poetica che finirà per costituire la chiave di interpretazione per tutta la sua produzione. Attraverso l’indagine sulla definizione di umorismo in rapporto alla creazione artistica, si analizza il problema dell’“oltre” come parallelo dell’“inconscio” freudiano. “Riflessione” pirandelliana e “perturbante” freudiano vengono così a costituire quasi due facce della stessa medaglia: per Pirandello la vita “nuda”, privata delle sue “maschere”, appare all’umorista “senz’ordine almeno apparente”, irta di contraddizioni, imprevedibile e imprevista; e lo stesso si può dire “dell’abisso” che è nelle anime. Sempre allo scopo di portare l’attenzione su aspetti e problemi tutt’altro che secondari del teatro italiano contemporaneo, altri saggi del volume sono dedicati a Nino Randazzo, uno degli scrittori più rappresentativi del teatro dell’emigrazione italo–australiana, e alla sperimentazione del Laboratorio Teatrale di Certaldo, con la riproposizione di testi “classici” in una chiave programmaticamente di immediata fruibilità.
2005
88-548-0302-2
Caponigro, M.A. (2005). Sull'umorismo di Pirandello. ROMA : Aracne.
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