Il tema della responsabilità sociale d’impresa rappresenta un fertile terreno di incontro tra diritto, etica ed economia. Da alcuni anni al centro di un interesse crescente e diffuso, essa consiste, secondo la definizione comunitaria, nella “responsabilità delle imprese per il loro impatto sulla società”. Si tratta di un fenomeno complesso, generato dalla globalizzazione, che si presenta come un sistema articolato di regole di organizzazione e di azione, di fonte privata e ad adozione volontaria, fondato su una legittimazione sociale e di mercato. Molteplici sono le sue funzioni: incentivare comportamenti virtuosi, promuovere le condizioni per la competitività e lo sviluppo sostenibile, elevare il livello di legalità e agevolare l’applicazione del diritto, tutelare coloro che in buona fede su tale sistema fanno affidamento e, in definitiva, creare fiducia. Esso, infatti, favorisce la conoscibilità da parte del mercato del modello di governo prescelto dall’impresa, indice della sua efficienza e correttezza. Il tema offre così importanti spunti di analisi nella prospettiva del civilista, chiamato a indagare sulla rilevanza giuridica di questo reticolo di norme e sui meccanismi che ne garantiscono l’enforcement, al fine di verificare se, e come, regole di mercato e regole di responsabilità possano saldamente intrecciarsi e, in tal modo, rafforzare la credibilità del sistema. Da questa angolazione, la responsabilità sociale d’impresa costituisce specchio e traduzione delle attuali, diverse forme di manifestazione ed espansione dell’autonomia, individuale e collettiva, il cui esercizio si pone sempre più spesso in termini di “autorità privata” di rilevanza pubblica, riflettendo emblematicamente il mutato rapporto fra Stato, imprese e cittadini, in attuazione del principio di sussidiarietà orizzontale (o sociale). In questo complesso scenario, emerge inevitabilmente la necessità di individuare il corretto punto di equilibrio – peraltro sempre precario – tra sfera di libertà e intervento del legislatore, al fine di evitare che l’esercizio dell’autonomia/autorità si riveli abusivo o anche solo inefficiente.
Bellisario, E. (2012). La responsabilità sociale delle imprese fra autonomia e autorità privata. TORINO : Giappichelli.
La responsabilità sociale delle imprese fra autonomia e autorità privata
BELLISARIO, ELENA
2012-01-01
Abstract
Il tema della responsabilità sociale d’impresa rappresenta un fertile terreno di incontro tra diritto, etica ed economia. Da alcuni anni al centro di un interesse crescente e diffuso, essa consiste, secondo la definizione comunitaria, nella “responsabilità delle imprese per il loro impatto sulla società”. Si tratta di un fenomeno complesso, generato dalla globalizzazione, che si presenta come un sistema articolato di regole di organizzazione e di azione, di fonte privata e ad adozione volontaria, fondato su una legittimazione sociale e di mercato. Molteplici sono le sue funzioni: incentivare comportamenti virtuosi, promuovere le condizioni per la competitività e lo sviluppo sostenibile, elevare il livello di legalità e agevolare l’applicazione del diritto, tutelare coloro che in buona fede su tale sistema fanno affidamento e, in definitiva, creare fiducia. Esso, infatti, favorisce la conoscibilità da parte del mercato del modello di governo prescelto dall’impresa, indice della sua efficienza e correttezza. Il tema offre così importanti spunti di analisi nella prospettiva del civilista, chiamato a indagare sulla rilevanza giuridica di questo reticolo di norme e sui meccanismi che ne garantiscono l’enforcement, al fine di verificare se, e come, regole di mercato e regole di responsabilità possano saldamente intrecciarsi e, in tal modo, rafforzare la credibilità del sistema. Da questa angolazione, la responsabilità sociale d’impresa costituisce specchio e traduzione delle attuali, diverse forme di manifestazione ed espansione dell’autonomia, individuale e collettiva, il cui esercizio si pone sempre più spesso in termini di “autorità privata” di rilevanza pubblica, riflettendo emblematicamente il mutato rapporto fra Stato, imprese e cittadini, in attuazione del principio di sussidiarietà orizzontale (o sociale). In questo complesso scenario, emerge inevitabilmente la necessità di individuare il corretto punto di equilibrio – peraltro sempre precario – tra sfera di libertà e intervento del legislatore, al fine di evitare che l’esercizio dell’autonomia/autorità si riveli abusivo o anche solo inefficiente.I documenti in IRIS sono protetti da copyright e tutti i diritti sono riservati, salvo diversa indicazione.