In the twentieth century, Italy earned great respect in the international arena thanks to her prowess in relation to cultural heritage conservation and restoration issues. Indeed, when the Second War was over, many countries across the globe request the advice and experties of Italian specialists in this field. Two important institutions -Cesare Brandi's Istituto Centrale del Restauro and the Istituto per il Medio ed Estremo Oriente - IsMEO (with Giuseppe Tucci) - engaged in numerous restoration interventions which took place outside Italy. At the end of the 1980's China formally requested Italy's collaboration to assist in the modernization of methodologies used during conservation and restoration interventions conducted on her territory. Consequently, the Directorate-General of the Development Cooperation, an arm of the Italian Ministry for Foreign Affairs, entrusted the Istituto Italiano per il Medio ed Estremo Oriente with the task of creating at Xi'an - a city by now world-famous for the discovery there of the Emperor Qin Qihangdi' extraordinary Terracotta Army - the first modern Restoration Center in the country. Following this, in Beijing, the Sino-Italian Conservation Training Center was established. This specialized institution has succeeded in training over a period of seven years, almost 700 conservator-restorers who are now working in museums across China. This volume recounts the history of this initiative which has resulted in the development of lasting scientific ties with China.

Nel ventesimo secolo l'Italia ha conquistato un rilevante prestigio sul piano internazionale nel campo della tutela, del restauro e della conservazione dei beni culturali e ciò a causa delle importanti innovazioni di ordine teorico e metodologico che caratterizzarono la singolare esperienza italiana in questo settore fin dal 1938 con la costituzione dell’Istituto Centrale del Restauro. Negli anni Cinquanta Cesare Brandi, fondatore di quell’Istituto, avviò una intensa ed organica azione dell’istituto all’estero attraverso consulenze e veri e propri cantieri ed interventi di restauro in ogni parte del mondo, azione sostenuta dalla diplomazia italiana e dall'Istituto per il Medio ed Estremo Oriente (IsMEO) diretto da Giuseppe Tucci. Tra le collaborazioni avviate in epoche più recenti, assume particolare importanza l’attività italiana intrapresa in Cina a partire dalla fine degli anni Ottanta del secolo scorso e finalizzata alla modernizzazione metodologica del restauro in quel paese. La Direzione Generale per la Cooperazione allo Sviluppo del Ministero degli Affari Esteri italiano affidò all'Istituto Italiano per il Medio ed Estremo Oriente il compito di realizzare a Xi'an un primo centro di restauro moderno. Dieci anni più tardi fu avviata la realizzazione a Pechino del Sino-Italian Conservation Training Center, sezione specializzata nel campo della formazione dei restauratori-conservatori, appartenente alla Chinese Academy of Cultural Heritage, istituto competente per tutti gli aspetti scientifici collegati al patrimonio culturale e parte integrante della State Administration of Cultural Heritage (SACH). Tra il 2004, anno della sua inaugurazione, e il 2010, sono stati formati presso il centro sino-italiano diretto dagli autori, quasi 700 restauratori-conservatori attivi attualmente presso i principali musei del paese. Nella parte introduttiva del volume si propone una ricostruzione della storia del restauro in Cina attraverso l’esame delle fonti e delle testimonianze storiche. Un capitolo è dedicato agli aspetti economici, legislativi e istituzionali che caratterizzano il comparto del patrimonio culturale nella Cina di oggi. Infine due capitoli sono dedicati ai centri di restauro realizzati a Xi’an e a Pechino, considerandone tutti gli aspetti principali: le infrastrutture specialistiche, i modelli formativi, le questioni di ordine teorico ed etico del restauro, l’impatto che tale intervento durato nel complesso quasi venti anni, ha provocato nell’intero paese.

Micheli, M., ZHAN CHANG, F.a. (2010). The Sino-Italian Conservation Training Center in Beijing. A history of its birth and development. ROMA : Istituto Italiano per l'Africa e l'Oriente (IsIAO).

The Sino-Italian Conservation Training Center in Beijing. A history of its birth and development

MICHELI, Mario;
2010-01-01

Abstract

In the twentieth century, Italy earned great respect in the international arena thanks to her prowess in relation to cultural heritage conservation and restoration issues. Indeed, when the Second War was over, many countries across the globe request the advice and experties of Italian specialists in this field. Two important institutions -Cesare Brandi's Istituto Centrale del Restauro and the Istituto per il Medio ed Estremo Oriente - IsMEO (with Giuseppe Tucci) - engaged in numerous restoration interventions which took place outside Italy. At the end of the 1980's China formally requested Italy's collaboration to assist in the modernization of methodologies used during conservation and restoration interventions conducted on her territory. Consequently, the Directorate-General of the Development Cooperation, an arm of the Italian Ministry for Foreign Affairs, entrusted the Istituto Italiano per il Medio ed Estremo Oriente with the task of creating at Xi'an - a city by now world-famous for the discovery there of the Emperor Qin Qihangdi' extraordinary Terracotta Army - the first modern Restoration Center in the country. Following this, in Beijing, the Sino-Italian Conservation Training Center was established. This specialized institution has succeeded in training over a period of seven years, almost 700 conservator-restorers who are now working in museums across China. This volume recounts the history of this initiative which has resulted in the development of lasting scientific ties with China.
2010
978-88-6323-314-8
Nel ventesimo secolo l'Italia ha conquistato un rilevante prestigio sul piano internazionale nel campo della tutela, del restauro e della conservazione dei beni culturali e ciò a causa delle importanti innovazioni di ordine teorico e metodologico che caratterizzarono la singolare esperienza italiana in questo settore fin dal 1938 con la costituzione dell’Istituto Centrale del Restauro. Negli anni Cinquanta Cesare Brandi, fondatore di quell’Istituto, avviò una intensa ed organica azione dell’istituto all’estero attraverso consulenze e veri e propri cantieri ed interventi di restauro in ogni parte del mondo, azione sostenuta dalla diplomazia italiana e dall'Istituto per il Medio ed Estremo Oriente (IsMEO) diretto da Giuseppe Tucci. Tra le collaborazioni avviate in epoche più recenti, assume particolare importanza l’attività italiana intrapresa in Cina a partire dalla fine degli anni Ottanta del secolo scorso e finalizzata alla modernizzazione metodologica del restauro in quel paese. La Direzione Generale per la Cooperazione allo Sviluppo del Ministero degli Affari Esteri italiano affidò all'Istituto Italiano per il Medio ed Estremo Oriente il compito di realizzare a Xi'an un primo centro di restauro moderno. Dieci anni più tardi fu avviata la realizzazione a Pechino del Sino-Italian Conservation Training Center, sezione specializzata nel campo della formazione dei restauratori-conservatori, appartenente alla Chinese Academy of Cultural Heritage, istituto competente per tutti gli aspetti scientifici collegati al patrimonio culturale e parte integrante della State Administration of Cultural Heritage (SACH). Tra il 2004, anno della sua inaugurazione, e il 2010, sono stati formati presso il centro sino-italiano diretto dagli autori, quasi 700 restauratori-conservatori attivi attualmente presso i principali musei del paese. Nella parte introduttiva del volume si propone una ricostruzione della storia del restauro in Cina attraverso l’esame delle fonti e delle testimonianze storiche. Un capitolo è dedicato agli aspetti economici, legislativi e istituzionali che caratterizzano il comparto del patrimonio culturale nella Cina di oggi. Infine due capitoli sono dedicati ai centri di restauro realizzati a Xi’an e a Pechino, considerandone tutti gli aspetti principali: le infrastrutture specialistiche, i modelli formativi, le questioni di ordine teorico ed etico del restauro, l’impatto che tale intervento durato nel complesso quasi venti anni, ha provocato nell’intero paese.
Micheli, M., ZHAN CHANG, F.a. (2010). The Sino-Italian Conservation Training Center in Beijing. A history of its birth and development. ROMA : Istituto Italiano per l'Africa e l'Oriente (IsIAO).
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Utilizza questo identificativo per citare o creare un link a questo documento: https://hdl.handle.net/11590/188617
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