Vi è senza dubbio una centralità del Mediterraneo non solo per i paesi che geograficamente si affacciano su questo mare, ma anche per quelli che appartengono ad altri continenti e culture. È una multiforme centralità, che alcune volte prende le forme di un passato esotico, altre volte di un passato mitico, altre ancora si caratterizza per la violenza delle fratture e per l’anelito alle convergenze. Il rapporto tra l’Europa e il Mediterraneo è complesso, e la storiografia ha già prodotto lavori di grandissimo valore (Braudel, ed altri). Non mi soffermerò quindi su questi aspetti, ma vorrei mettere a fuoco la mia attenzione sul rapporto tra ricostruzione storica e costruzione della memoria: come direbbe Pierre Vidal-Naquet, tra memoria e presente. Per tentare di capire il Mediterraneo oggi non si può prescindere dalla consapevolezza di quello che il colonialismo europeo ha significato per questo mare. Ritengo che questa sia una delle chiavi di lettura con cui è importante confrontarsi: l’Europa e l’Occidente non possono scegliere facili scappatoie per esorcizzare il peso che il colonialismo ha ancora oggi nelle società dei paesi della riva sud del Mediterraneo. Né è possibile rimuovere questo passato attraverso operazioni di tipo politico-culturale, che sostituiscano alla pluralità storica verità ufficiali sancite dagli Stati. Sono convinto, come vedremo anche in seguito, che né l’Europa, né il sud del Mediterraneo abbiano «elaborato il lutto» su questo avvenimento traumatico che è stato il colonialismo. Ancora oggi, se da una parte vi sono tentativi maldestri di rivalutare l’azione civilizzatrice dell’epoca coloniale, dall’altra si è instaurata una mentalità di assedio: i paesi che subirono il colonialismo si sentono ancora circondati da un enorme esercito invisibile che cerca di espugnare la città della fede. Si tratta di un problema centrale, di un nodo che rende complessa l’integrazione tra le due rive del Mediterraneo, e si tratta di una questione che non coinvolge solo la sfera politica, ma anche quella economica e culturale. -
Rizzi, F.P. (a cura di). (2007). Rive. Incontro tra le civiltà del Mediterraneo. Bari : Argo.
Rive. Incontro tra le civiltà del Mediterraneo
RIZZI, Francesco Paolo
2007-01-01
Abstract
Vi è senza dubbio una centralità del Mediterraneo non solo per i paesi che geograficamente si affacciano su questo mare, ma anche per quelli che appartengono ad altri continenti e culture. È una multiforme centralità, che alcune volte prende le forme di un passato esotico, altre volte di un passato mitico, altre ancora si caratterizza per la violenza delle fratture e per l’anelito alle convergenze. Il rapporto tra l’Europa e il Mediterraneo è complesso, e la storiografia ha già prodotto lavori di grandissimo valore (Braudel, ed altri). Non mi soffermerò quindi su questi aspetti, ma vorrei mettere a fuoco la mia attenzione sul rapporto tra ricostruzione storica e costruzione della memoria: come direbbe Pierre Vidal-Naquet, tra memoria e presente. Per tentare di capire il Mediterraneo oggi non si può prescindere dalla consapevolezza di quello che il colonialismo europeo ha significato per questo mare. Ritengo che questa sia una delle chiavi di lettura con cui è importante confrontarsi: l’Europa e l’Occidente non possono scegliere facili scappatoie per esorcizzare il peso che il colonialismo ha ancora oggi nelle società dei paesi della riva sud del Mediterraneo. Né è possibile rimuovere questo passato attraverso operazioni di tipo politico-culturale, che sostituiscano alla pluralità storica verità ufficiali sancite dagli Stati. Sono convinto, come vedremo anche in seguito, che né l’Europa, né il sud del Mediterraneo abbiano «elaborato il lutto» su questo avvenimento traumatico che è stato il colonialismo. Ancora oggi, se da una parte vi sono tentativi maldestri di rivalutare l’azione civilizzatrice dell’epoca coloniale, dall’altra si è instaurata una mentalità di assedio: i paesi che subirono il colonialismo si sentono ancora circondati da un enorme esercito invisibile che cerca di espugnare la città della fede. Si tratta di un problema centrale, di un nodo che rende complessa l’integrazione tra le due rive del Mediterraneo, e si tratta di una questione che non coinvolge solo la sfera politica, ma anche quella economica e culturale. -I documenti in IRIS sono protetti da copyright e tutti i diritti sono riservati, salvo diversa indicazione.