Nel 1994 la comunità internazionale ha assistito, pressoché senza intervenire, alla consumazione, in Rwanda, di quello che solo in seguito è stato riconosciuto come un vero e proprio genocidio. Ma cosa è accaduto nei 15 anni successivi in questo paese? Come si gestiscono i morti, la memoria e i sopravvissuti? Cosa fare rispetto ai rifugiati e agli esiliati che rientrano? Qual è stato l’impatto del genocidio sui paesi vicini? E le donne stuprate? E i bambini nati da queste violenze? E gli orfani? Come costruire, oggi, una memoria, se non condivisa, almeno negoziata, per non ripiombare nell’oblio? Quali processi di riconciliazione sono possibili, quali basi sono necessarie per ricostruire il paese, già fortemente provato, dopo la mattanza dei cento giorni? A partire da alcune indagini di terreno compiute dal ’94 a oggi, il libro propone alcuni itinerari etnografici all’interno della complessa realtà rwandese e di un’area, quella dei Grandi Laghi, attraversata da esperienze di inedita violenza, tali da disarticolare tutti i legami sociali e negare ogni orizzonte di valore.
Fusaschi, M. (a cura di). (2009). Rwanda: etnografie delpost-genocidio. ROMA : Meltemi Editore.
Rwanda: etnografie delpost-genocidio
FUSASCHI, MICHELA
2009-01-01
Abstract
Nel 1994 la comunità internazionale ha assistito, pressoché senza intervenire, alla consumazione, in Rwanda, di quello che solo in seguito è stato riconosciuto come un vero e proprio genocidio. Ma cosa è accaduto nei 15 anni successivi in questo paese? Come si gestiscono i morti, la memoria e i sopravvissuti? Cosa fare rispetto ai rifugiati e agli esiliati che rientrano? Qual è stato l’impatto del genocidio sui paesi vicini? E le donne stuprate? E i bambini nati da queste violenze? E gli orfani? Come costruire, oggi, una memoria, se non condivisa, almeno negoziata, per non ripiombare nell’oblio? Quali processi di riconciliazione sono possibili, quali basi sono necessarie per ricostruire il paese, già fortemente provato, dopo la mattanza dei cento giorni? A partire da alcune indagini di terreno compiute dal ’94 a oggi, il libro propone alcuni itinerari etnografici all’interno della complessa realtà rwandese e di un’area, quella dei Grandi Laghi, attraversata da esperienze di inedita violenza, tali da disarticolare tutti i legami sociali e negare ogni orizzonte di valore.I documenti in IRIS sono protetti da copyright e tutti i diritti sono riservati, salvo diversa indicazione.