Questa raccolta riporta le riflessioni esposte nella seconda parte del convegno internazionale “Periferie e questione sociale. Verso nuove politiche?”, Roma, 30 nov. 2007, in cui sono state affrontate le condizioni delle periferie della città del mezzogiorno, e in particolare il rapporto ‘perverso’ tra legalità debole e capitale sociale. La ricerca delle ‘anomalie’ nelle pratiche di trasformazione del territorio ha una lunga tradizione, in particolare le condizioni delle periferie della città del mezzogiorno e, in particolare, il rapporto ‘perverso’ tra legalità debole e capitale sociale. Nell’enfasi sulla sicurezza individuale, si scorda sovente la specifica presenza della criminalità organizzata nel nostro paese, in alcune regioni e città in modo particolare. E l’onere che la ‘legalità debole’ e il disordine istituzionale (Donolo 2001) impongono sui percorsi di sviluppo locale. Alcuni aspetti tipici del ‘disordine’ -istituzionale, sociale e urbanistico- delle città del mezzogiorno offrono infatti spunti importanti per lo studio delle pratiche sociali. In particolare, ne evidenziano gli effetti controintuitivi: il più critico, è l’attivazione del ‘capitale’ sociale da parte di pratiche che conducono ad esiti perversi, come i circuiti economici illegali, gli investimenti della criminalità organizzata e la loro frequente intersezione con lo sviluppo immobiliare.
Cremaschi, M. (a cura di). (2009). Legalità debole, criminalità e periferie.
Legalità debole, criminalità e periferie
CREMASCHI, Marco
2009-01-01
Abstract
Questa raccolta riporta le riflessioni esposte nella seconda parte del convegno internazionale “Periferie e questione sociale. Verso nuove politiche?”, Roma, 30 nov. 2007, in cui sono state affrontate le condizioni delle periferie della città del mezzogiorno, e in particolare il rapporto ‘perverso’ tra legalità debole e capitale sociale. La ricerca delle ‘anomalie’ nelle pratiche di trasformazione del territorio ha una lunga tradizione, in particolare le condizioni delle periferie della città del mezzogiorno e, in particolare, il rapporto ‘perverso’ tra legalità debole e capitale sociale. Nell’enfasi sulla sicurezza individuale, si scorda sovente la specifica presenza della criminalità organizzata nel nostro paese, in alcune regioni e città in modo particolare. E l’onere che la ‘legalità debole’ e il disordine istituzionale (Donolo 2001) impongono sui percorsi di sviluppo locale. Alcuni aspetti tipici del ‘disordine’ -istituzionale, sociale e urbanistico- delle città del mezzogiorno offrono infatti spunti importanti per lo studio delle pratiche sociali. In particolare, ne evidenziano gli effetti controintuitivi: il più critico, è l’attivazione del ‘capitale’ sociale da parte di pratiche che conducono ad esiti perversi, come i circuiti economici illegali, gli investimenti della criminalità organizzata e la loro frequente intersezione con lo sviluppo immobiliare.I documenti in IRIS sono protetti da copyright e tutti i diritti sono riservati, salvo diversa indicazione.