: Il contributo, comparso in un volume che raccoglie gli Atti del Convegno Mario dell?Arco (Roma, 4 ottobre 2005), esamina, a tutti i livelli di analisi linguistica, il romanesco della produzione di questo poeta (il maggior dialettale di Roma del pieno Novecento), appena raccolta in volume. Dopo aver spiegato le ragioni dello scarso interesse dei linguisti per la produzione di Mario dell?Arco, lo studio mette in rilievo anzitutto la forte polimorfia del romanesco dellarchiano, in cui si alternano continuamente, come dimostrano anche alcune varianti d?autore, forme e parole arcaiche (spesso da tempo uscite dall?uso) e forme e parole più moderne (spesso italianeggianti); si sottolinea poi la mancata registrazione, da parte di dell?Arco, di fenomeni fonetici tipici del dialetto di Roma: spesso infatti le scelte grafiche risultano opposte a quelle del Belli e si muovono piuttosto lungo la linea trilussiana. Il romanesco dell?autore risulta, in definitiva, una personalissima parole poetica, che rielabora artisticamente, e senza fini documentari, un?autentica realtà dialettale.
D'Achille, P. (2006). Il romanesco di Mario dell'Arco. In Franco Onorati (con Carolina Marconi) (a cura di), Studi su Mario dell'Arco (pp. 55-69). Roma : Gangemi.
Il romanesco di Mario dell'Arco
D'ACHILLE, Paolo
2006-01-01
Abstract
: Il contributo, comparso in un volume che raccoglie gli Atti del Convegno Mario dell?Arco (Roma, 4 ottobre 2005), esamina, a tutti i livelli di analisi linguistica, il romanesco della produzione di questo poeta (il maggior dialettale di Roma del pieno Novecento), appena raccolta in volume. Dopo aver spiegato le ragioni dello scarso interesse dei linguisti per la produzione di Mario dell?Arco, lo studio mette in rilievo anzitutto la forte polimorfia del romanesco dellarchiano, in cui si alternano continuamente, come dimostrano anche alcune varianti d?autore, forme e parole arcaiche (spesso da tempo uscite dall?uso) e forme e parole più moderne (spesso italianeggianti); si sottolinea poi la mancata registrazione, da parte di dell?Arco, di fenomeni fonetici tipici del dialetto di Roma: spesso infatti le scelte grafiche risultano opposte a quelle del Belli e si muovono piuttosto lungo la linea trilussiana. Il romanesco dell?autore risulta, in definitiva, una personalissima parole poetica, che rielabora artisticamente, e senza fini documentari, un?autentica realtà dialettale.I documenti in IRIS sono protetti da copyright e tutti i diritti sono riservati, salvo diversa indicazione.